Laurea honoris causa per la manager del Valduce: c’è anche Mattarella alla cerimonia

L’evento Il riconoscimento a Enoc in una cerimonia tenutasi ieri a Vercelli in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico

Una laurea honoris causa in Medicina e chirurgia a Mariella Enoc, la procuratrice del Valduce.

La cerimonia ieri a Vercelli in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università del Piemonte Orientale, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nel sottolineare l’importante ruolo che gli atenei rivestono nella formazione delle nuove generazioni Mattarella ha si è detto «convinto che il disorientamento dei giovani sia una responsabilità di noi adulti». Le università, ha aggiunto, devono «rendere i giovani protagonisti e capaci di spirito critico, questo è il veicolo per fare emozionare gli studenti, trasmettendo loro cultura e conoscenza».

Prima sul palco è salita Enoc, novarese d’origine, già impegnata nel direttivo dell’università piemontese. Alla procuratrice del Valduce, nel recente passato responsabile del Bambin Gesù di Roma, è stata conferita la laurea in Medicina perché secondo il ministero dell’Università rappresenta «uno straordinario personaggio che ha segnato la storia del management nazionale e internazionale, soprattutto nell’ambito sanitario, con una feconda attività ai vertici di istituzioni statali, organizzazioni imprenditoriali, fondazioni bancarie e istituti bancari, incubatori, industrie editoriali».

«Il mio grazie va prima di tutto a lei, signor presidente – ha detto Enoc nella sua lezione magistrale - mi sono sempre occupata di strutture sanitarie: il mio compito è sempre stato quello di tenere salde le fondamenta perché tutto il sistema potesse funzionare al meglio. Oggi più che mai, come ci ha ricordato lei presidente a fine anno, è proprio la nostra sanità ad avere bisogno di essere curata. Il nostro sistema sanitario nazionale rimane un vanto del nostro Paese nell’ambito della sanità a livello mondiale, ma ha l’urgenza di essere rivisitato per rispondere alle nuove esigenze del tempo». Una fascia della popolazione secondo Enoc è povera di salute, le disabilità psichiche, gli anziani sempre più numerosi con malattia degenerative. «Ci sono poi molte persone che non riescono a curarsi perché persino il pagamento di un ticket può costituire un problema», altri ancora «devono subire lunghe liste d’attesa». Enoc ha espresso fiducia nei progressi della ricerca, speranzosa che si imponga un «nuovo modello organizzato presente sul territorio» per garantire a tutti il diritto alla salute. «Altrimenti l’ebbrezza del solo privato e la negazione della prossimità di cura rischiano di trasformare la medicina in un privilegio per pochi».

«La cura - ha aggiunto - è un cammino e un confine si deve spingere fino al curare gli incurabili, per questo è come un delicato vaso di cristallo. La via da percorrere ha una direzione unica: creare rete nel territorio tra pubblico, privato sociale, privato convenzionato, imprese sociali del terzo settore e volontariato competente. È attraverso un’alleanza di cura che potremo vincere questa sfida».

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