L’autovelox fisso proposto dal sindaco per la Via Napoleona non piace: «Soluzione tecnicamente impossibile»

Il dibattito Per l’ex comandante della polizia locale «andrebbe fermata quasi ogni auto». L’alternativa? C’è chi chiede di potenziare i controlli e chi invoca un’aiuola spartitraffico

Dell’autovelox in via Napoleona si discute da anni, ma i precedenti tentativi hanno «miseramente fallito».

Il sindaco Alessandro Rapinese ha dato mandato agli uffici di trovare il modo di installare un autovelox fisso lungo via Napoleona, in un tratto pericoloso dove molti automobilisti schiacciano troppo sull’acceleratore. La strada urbana però, come noto, ha un limite di velocità molto basso, bisogna andare al massimo a 50 all’ora e solo una minoranza degli automobilisti rispetta questa lenta andatura. Per installare l’autovelox c’è comunque bisogno del parere della Prefettura, non è una decisione che il Comune può prendere in maniera autonoma.

Diventerebbe un disservizio

«Tecnicamente si può fare – dice Vincenzo Graziani, ex comandante della polizia locale – ricevuti i permessi e dimostrata la pericolosità della strada. Più volte le vecchie amministrazioni ci hanno provato. Il problema è che tutti i precedenti tentativi sono miseramente falliti. Il motivo principale è semplice: bisognerebbe fermare e multare praticamente tutti, auto dopo auto. Perché quasi nessuno rispetta il limite del 50 all’ora. Finirebbe per diventare un disservizio. Meglio piuttosto potenziare i controlli per strada».

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Il limite troppo basso

È dello stesso avviso Paolo Frisoni, ex assessore comunale nella giunta di centrosinistra. «All’epoca fatte le prime valutazioni erano emersi dei problemi, anche con la Prefettura – spiega Frisoni –. Io penso che sia giusto cercare di colpire chi sbaglia. Fuori dagli orari di punta dei pendolari, tolte le code, troppe auto corrono veloci anche oltre i cento all’ora. Via Napoleona è davvero pericolosa. Però l’autovelox significherebbe multare sistematicamente tutti. Per andare in discesa ai 50 all’ora di fatto bisogna frenare. Bisogna trovare una mediazione tra il limite di velocità troppo basso e gli automobilisti spericolati che vanno sanzionati».

Come detto più amministrazioni comunali si sono cimentati sulla regolamentazione del traffico in via Napoleona. «Io non ho mai pensato all’autovelox e comunque mi pare un azzardo – dice Fuvio Caradonna , già assessore ai lavori pubblici e alle strade nelle giunte guidate da Stefano Bruni– penso che questo sia il tipico caso in cui la decisione va presa dai tecnici. La parte politica non può scavalcare il parere degli enti tecnici competenti. E se questi tecnici dovessero nutrire dei dubbi non credo che sarebbe opportuno insistere».

Anche la precedente amministrazione immaginava di installare in via Napoleona un autovelox. «Sì è vero, avevamo messo questa ipotesi nel nostro piano del traffico – spiega l’ex assessore Pierangelo Gervasoni –. Io però dico la verità: sono sempre stato contrario. Chi è che va ai 50 all’ora in via Napoleona? Quindi lascio volentieri onori e glorie all’attuale sindaco Rapinese».

L’associazione civica utenti della strada, che aveva proposto mitigazioni alternative, si dice definitivamente contraria. «È difficile mantenere l’andatura ai 50 all’ora e c’è la possibilità di ridurre in altro modo la pericolosità della strada – spiega l’urbanista Giuseppe Tettamanti – per esempio togliendo gli ingressi laterali da via Turati o facendo spazio ad un’aiuola centrale. L’autovelox sarebbe solo una tassa, una misura vessatoria».

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