Le moto allo stadio? Restano solo i divieti

Mobilità La cancellazione dei posti disponibili è diventata un caso - Eliminati tutti con la “Como cup” - Proteste in vista del campionato

Como

La chiamano “mobilità minore”, ma poi in realtà il trattamento è identico a quello che si riserva alla “sorella” maggiorenne, vale a dire ad auto e mezzi a quattro ruote. Altro che moto, motocicli e biciclette; la Como cup, il triangolare estivo organizzato dal Como1907 in questi giorni e conclusosi ieri sera con la finalissima, ha decretato la definitiva espulsione delle due ruote dal perimetro del Sinigaglia; a disposizione di chi sceglie le moto rimaneva una sola area di sosta, quella di fronte all’ingresso della tribuna, in via (“piazzetta”) Vacchi, ma tra le polemiche generali pure quella è stata chiusa. Via tutti, raus: non si può più posteggiare, pena il rischio di ritrovarsi una multa uguale alle tante comminate sul finire dello scorso campionato, quando la questura decretò il divieto di lasciare motociclette e scooter in piazzale Somaini, cioè dove si sono sempre messe, tra l’Hangar e la chiesa di San Giorgio.

Le soluzioni del passato

C’era bisogno di rendere più sicura un’eventuale via di fuga, lungo la quale darsela a gambe in caso di emergenza senza il rischio di farsi male, e va bene; di propria iniziativa il popolo dei tifosi a due ruote, decise allora di posteggiare in piazza Giovanni Paolo II, al di là del Borgo Vico di fronte a San Giorgio, ma anche qui la faccenda prese una piega non favorevole, nel senso che qualcuno - convinto forse che la partita lo avrebbe reso immune - sostò un po’ troppo vicino agli ingressi delle abitazioni, con il risultato che la polizia locale dovette intervenire multando a tappeto. Risultato: addio piazza Giovanni Paolo. Restava, appunto, la possibilità di parcheggiare in piazzetta Vacchi - beninteso, arrivando per tempo, visto che lo spazio a disposizione è quello che è - ma dall’altra sera (finalina terzo quarto posto) s’è capito che anche qui nisba. E allora?

Le novità in arrivo (forse)

Il sindaco sostiene di aver stanziato i soldi per la realizzazione di un nuovo spazio per la soste delle moto ma non specifica dove o quando sarà pronto

La domanda non trova risposte, almeno per ora. Pare che il sindaco Alessandro Rapinese, proprio l’altra sera allo stadio, abbia replicato alle rimostranze di qualche motociclista sostenendo di avere stanziato il denaro necessario alla realizzazione di uno spazio adatto alla sosta delle moto, senza tuttavia indicare né il come né il quando né, soprattutto, il dove. Ed è in generale un bel guaio, oltre che non facile da accettare da parte dei tanti che credevano, rinunciando all’auto, di fare bene a sé stessi e in generale alla collettività, abbassando la quota di quattro ruote in circolazione. Tanto più che di spazio, agli occhi di un profano, ce n’è fino a mai, se non altro considerata la grande quantità di strade cui attorno al Sinigaglia sono preclusi accesso e sosta dei veicoli a quattro ruote: non solo piazzale Somaini - dove si entrava e usciva senza grosse difficoltà transitando lungo via Pietro da Breggia, il vicolo accanto alla chiesa - ma anche via Sinigaglia, nel tratto di fronte alle scuole elementari o più semplicemente viale Rosselli, in tutti gli spazi riservati alla sosta dei residenti (strisce gialle) che in occasione delle partite sono obbligati a posteggiare altrove (peraltro non senza qualche polemica, visto che tutti pagano un abbonamento annuale).

Si dirà: non puoi posteggiare per ragioni di sicurezza, ma poi chiunque abbia frequentato piazze calcistiche ben più agitate di questa, sa benissimo che da Napoli a Milano passando per Firenze e Genova, le moto si lasciano serenamente sotto le curve, a due passi dai cancelli. Senza che l’ordine pubblico ne abbia mai risentito.

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