L’economista Michelini sempre grave, ma non sarebbe in pericolo di vita

Incendio in via per Torno Il professore dell’università di Pisa ricoverato in rianimazione con ustioni su metà del corpo. Fuori pericolo la figlia di 22 anni ustionata alle mani. Già dimesse l’altra figlia e la moglie

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Ci sono segnali di speranza per Luca Michelini, il docente di Storia del pensiero economico presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa ricoverato in gravi condizioni in rianimazione, al centro grandi ustionati del Niguarda di Milano, in conseguenza delle ustioni riportate nel rogo divampato nel giorno di Pasqua nel suo appartamento.

Secondo gli aggiornamenti provenienti dall’ospedale, ancorché in prognosi riservata il professore comasco - che è anche delegato dell’Anpi di Como - non sarebbe più in pericolo di vita. Resta comunque ricoverato in rianimazione, sedato e sotto stretta sorveglianza medica.

L’incendio che ha ferito gravemente il 58enne economista è divampato attorno alle 13, il giorno di Pasqua. Nel rogo è rimasta ustionata anche una delle figlie, 22 anni, mentre l’altra figlia e la moglie sono state portate in pronto soccorso per accertamenti a seguito di un principio di intossicazione e dimesse nel corso del pomeriggio.

L’allarme è stato lanciato dalla stessa famiglia Michelini. La centrale operativa del 118 oltre ad allertare i vigili del fuoco, intervenuti con tre squadre, ha anche fatto decollare l’elisoccorso medico - che ha calato con il verricello rianimatore e infermiere in via Torno - e inviato due ambulanze e l’auto infermieristica. All’esterno della villa fronte lago sono arrivate anche due pattuglie della polizia.

Il professor Michelini e i suoi famigliari erano in strada quando sono arrivati i soccorsi. In strada anche altre due ragazze, che abitano al piano sopra l’abitazione della famiglia coinvolta nell’incendio. Le condizioni del docente sono subito apparse molto serie. Stabilizzato dall’équipe dell’elisoccorso, è stato portato in elicottero al Niguarda di Milano. Mentre le due figlie e la moglie sono state portate in pronto soccorso al Sant’Anna.

I vigili del fuoco di Como e i poliziotti della squadra volante della Questura stanno cercando di ricostruire la dinamica dell’incendio: in questo momento non vi sono elementi certi se non il fatto che, quando i pompieri sono entrati, hanno dovuto fronteggiare tre diversi focolai. L’incendio era già abbastanza esteso tanto che la casa è stata dichiarata inagibile.

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