L’inchiesta sui palazzi milanesi: c’è anche il manager del nuovo Sinigaglia

Il caso A Como Federico Pella si sta occupando del dossier stadio, ma anche del centro rugby e del palazzetto di Muggiò: la Procura ha chiesto il suo arresto

Como

C’è anche il nome del manager milanese Federico Pella nell’elenco dei sei indgati per i quali la Procura della Repubblica di Milano ha chiesto l’arresto nell’ambito dell’inchiesta sull’urbanistica che in queste ore, con oltre 70 indagati, sta scuotendo il capoluogo lombardo. Manager della società J+S, Pella a Como è tra i promotori di tre progetti importanti per il capoluogo, vale a dire il nuovo stadio Sinigaglia, il centro sportivo del Rugby Como in via Belvedere e la cittadella dello sport di Muggiò. Era stato al Teatro Sociale quando fu presentato proprio il progetto di Muggiò, salvo poi tornare a Palazzo Cernezzi lo scorso 4 luglio in occasione della conferenza dei servizi per lo stadio.

Accusa di corruzione

La Procura gli contesta la corruzione nei confronti dell’architetto Giuseppe Marinoni, ex presidente della commissione Paesaggio di Palazzo Marino, figura attorno alla quale ruota un’inchiesta che, come noto, prefigura reati che vanno dalla induzione indebita alla corruzione, alle false dichiarazioni sulle qualità personali proprie o altrui. Il manager milanese, assieme agli altri cinque indagati per i quali è stata richiesta l’applicazione di una misura cautelare, sarà interrogato dal gip di Milano il 23, così come prevede la riforma Cartabia, che in caso di ordinanze di custodia prevede un interrogatorio preliminare alla decisione del giudice, salvo che non sussista il pericolo di fuga da parte dell’indagato.

Tra le sue mani tre dossier centrali per il Comune di Como

In linea teorica il coinvolgimento di Pella potrebbe riverberarsi su qualcuno dei dossier comaschi che lo riguardano, anche se è impossibile svolgere previsioni, quantomeno in questa fase. Senz’altro si tratta di progetti che non rientrano nel novero di quelli finiti “sotto osservazione” della procura, che a Milano sono tanti: dal restyling del Pirellino ai cosiddetti “nove nodi”, gli svincoli tra la città e l’hinterland, passando per il Villaggio Olimpico per finire con il discusso progetto dell’abbattimento dello stadio Meazza. Si tratta in sostanza delle operazioni immobiliari più ambiziose dell’ultimo decennio milanese, progetti da centinaia di milioni di euro, alcuni ancora soltanto sulla carta, altri già realizzati o in fase di realizzazione, che stanno trasformando il capoluogo lombardo nella città cosmopolita dei grattacieli dalle forme avveniristiche.

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