Lite tra Rapinese e Lucini sulla piscina di Muggiò: «Mistifichi la realtà». «Senza vergogna»

La polemica Scambio di accuse tra sindaci sulla gestione della piscina e sui tempi di riapertura. L’attuale primo cittadino attacca le opposizioni: «Avete il coraggio barbaro di fare i gradassi»

Scambio di accuse tra Rapinese e Lucini su Facebook per la piscina di Muggiò.

In settimana si era parlato dell’attacco delle minoranze consiliari al primo cittadino Alessandro Rapinese. Secondo i consiglieri del Pd, di Svolta Civica e di Fratelli d’Italia il sindaco in campagna elettorale ha promesso di riaprire in fretta la piscina olimpionica, entro sei mesi, ma settimana dopo settimana continua a spostare in avanti l’orizzonte temporale.

Il botta e risposta

Pubblicate le ragioni delle minoranze consiliari su Facebook ecco il commento di Rapinese. «“Sono ottimista che si troverà una soluzione che passa anche da una serie di interventi che dovranno essere eseguiti all’interno della struttura”. Disse Mario Lucini nel 2015. Sapevano che la piscina andava manutenuta e non hanno fatto nulla. Zero. Niente. Hanno ucciso Muggiò (e la città intera a dire il vero), ma oggi hanno il coraggio barbaro di fare pure i gradassi. Partiti senza alcuna vergogna. Circa il 3/6 mesi era basato su perizie dalle quali, tra l’altro, non si sapeva degli episodi di danneggiamento agli impianti riscontrati appena ci ho messo piede. Concludo: loro l’hanno fatta chiudere, io la riaprirò». Rapinese ha insomma attribuito il disastro della vasca di Muggiò alle precedenti amministrazioni.

Che Rapinese sia attento alla stampa e ai social non è una novità. È invece una notizia che dopo anni e anni di cauto silenzio l’ex sindaco Mario Lucini abbia reso pan per focaccia all’attuale primo cittadino. «Interventi eseguiti e piscina sempre aperta – scrive Lucini - senza vergogna è chi continua a mistificare e racconta favole ai cittadini».

Al predecessore che aveva guidato una maggioranza di centro sinistra ribatte nuovamente Rapinese. «Mario Lucini bentornato. Di quali interventi parli? Hai forse cambiato i rotoli di carta igienica in bagno? La piscina era a pezzi e necessitava interventi ovunque. Dal trattamento aria ai serramenti. Mistificare il tuo mandato è letteralmente impossibile». In coda non mancano altri commenti sulla pagina web de La Provincia di Como. C’è chi se la prendere con il Pd, chi schiera con Lucini e chi al netto dei battibecchi chiede che la piscina, chiusa dall’estate del 2019, venga riaperta.

Cosa che non succederà, purtroppo, a breve. L’amministrazione comunale ha bisogno di attendere un nuovo dirigente ai lavori pubblici, l’attuale ha le valigie in mano in rotta con le scelte del sindaco. Il nuovo responsabile dopo mesi d’attesa è stato individuato, ma prenderà servizio solo a luglio. E dire che a luglio dell’anno scorso la speranza dell’attuale amministrazione era fare le manutenzioni strettamente necessarie a riaprire l’impianto all’inizio del 2023.

Soluzioni entro luglio?

Così la giunta Rapinese ha formalmente bocciato, come ampiamente annunciato, il più costoso e lungo progetto per costruire una nuova piscina, in collaborazione con la ditta Nessi&Majocchi, già approvato alla fine del precedente mandato. Poi però il Comune ha scoperto dei danni agli impianti, quindi ha nominato una nuova segretaria generale. Gli annunci si sono trascinati nel tempo. La vasca resterà con ogni probabilità chiusa anche questa estate.

A dire il vero il sindaco Rapinese, non esclude di poter presentare prima di luglio una soluzione. Per ora però preferisce non fare altri annunci.

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