
Cronaca / Como città
Sabato 31 Maggio 2025
L’iter per lo stadio rallenta: 99 anni di concessione sono troppi
Sinigaglia Il parere di una società di consulenza esterna incaricata dal Comune di studiare la proposta del Como. Il dirigente: stop per adeguarsi alle nuove indicazioni
Como
A ormai quattro giorni dalla conclusione della conferenza dei servizi sul progetto per il nuovo stadio Sinigaglia arriva il primo stop. Al termine di questa fase iniziale di riunioni e valutazioni, infatti, si è reso necessario chiedere di sospendere i termini per l’approvazione del pubblico interesse - subordinata all’approvazione degli enti coinvolti nella conferenza - per effettuare una serie di adeguamenti.
La società esterna
Gli adeguamenti, secondo quanto emerge, sono riferiti in particolare alla concessione dell’impianto sportivo. Il Como 1907 ha chiesto che lo stadio resti in concessione alla proprietà per 99 anni a partire dalla stipula del contratto, ma il Comune ha dubbi che questo lasso di tempo così ampio sia effettivamente necessario.
Palazzo Cernezzi infatti si è affidato a una società di consulenza con sede a Milano, Demosion consulting srl, cui ha richiesto un servizio specialistico di «supporto giuridico amministrativo per l’intero procedimento» e per la fase di esame della proposta di partenariato pubblico privato depositata in Comune dal Como 1907 lo scorso 5 febbraio.
Non è la prima volta che l’amministrazione comunale si affida a società di consulenza esterne per valutare, soprattutto dal punto di vista finanziario, i progetti di partenariato pubblico privato sottoposti all’attenzione del Comune per l’esecuzione di lavori pubblici. Era successo, per esempio, anche per quanto riguardava il progetto di riqualificazione del centro sportivo tra via Belvedere e via Longoni. In quel caso a occuparsi dell’analisi del progetto era stata Protos Check srl.
A Demosion è stata fatta richiesta di analizzare non solo il cosiddetto docfap (ovvero il documento di fattibilità progettuale, che conteneva le volumetrie e le proposte di modifica all’area del Sinigaglia di cui già si è parlato negli scorsi mesi), ma anche il pef, il piano economico finanziario, e il term sheet, un documento solitamente redatto prima di un importante investimento.
Concessione troppo lunga
La valutazione, iniziata intorno a marzo e pagata finora dal Comune 15mila euro, ha portato la società esterna a ritenere che la concessione richiesta dal Como 1907 non sia coerente con i dati forniti dalla società stessa, dai quali emerge che l’investimento per la realizzazione dell’impianto potrebbe essere riassorbito dal Como in un periodo di tempo decisamente inferiore ai 99 anni richiesti.
Della richiesta di adeguamento e della conseguente sospensione delle fasi successive alla conferenza dei servizi preliminare sono stati informati gli enti coinvolti nelle riunioni di valutazione del progetto. Riunioni a cui, come è emerso nelle ultime ore, non sono stati ammessi, oltre agli esponenti di Legambiente, anche quelli di Italia Nostra, associazione di salvaguardia dei beni culturali, artistici e naturali il cui presidente comasco è l’architetto Darko Pandakovic. Alla richiesta di Italia Nostra, protocollata formalmente a Palazzo Cernezzi, è stata data risposta negativa - diversamente da quanto accaduto al comitato civico che alla propria richiesta di partecipazione alla conferenza non ha ricevuto alcuna risposta - da parte del responsabile del procedimento relativo al futuro Sinigaglia, il dirigente del settore Opere Pubbliche Luca Noseda.
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