
Cronaca / Como città
Domenica 07 Settembre 2025
Livia Porta cacciata dal Carducci. Forgione: «Ha mancato di rispetto»
La polemica La presidentessa spiega sui social le ragioni del rifiuto dell’iscrizione. Replica la nipote del fondatore: «Mi auguro che si trovi una soluzione condivisibile»
Como
«Livia Porta ha mancato di rispetto nei confronti del Carducci e del suo presidente e testimonierà contro di noi in tribunale».
È ancora una volta affidandosi ai social che Maria Cristina Forgione, presidentessa dell’associazione Carducci, replica alle critiche mossegli per aver respinto - violando lo statuto - le richieste di iscrizione di Livia Porta, nipote del fondatore dell’istituto, Gerardo Monizza e Magda Noseda, membri storici colpevoli di dissenso nei confronti della leadership dell’associazione, in particolare in relazione alla querelle che la oppone al Comune sulla titolarità sugli immobili di viale Cavallotti.
Venerdì, sollecitata da questo giornale, la presidentessa Forgione non aveva voluto dire la sua, ma qualche ora dopo ha portato su Facebook una sorta di spiegazione della decisione di allontanare Livia Porta dal Carducci: «A seguito di quanto si è scritto a vuoto - si legge - Per una volta non sono troppo signora dato che gli altri approfittano della mia discrezione e tatto. Per riportare una certa memoria che sembra dimenticata in fretta. Ecco i personaggi integerrimi che ci tengono alla associazione e rispettano il direttivo. Una delle tante dichiarazioni della dott.ssa Porta, tutte doverosamente conservate».
L’intervista
Il riferimento è a un’intervista rilasciata da Livia Porta a “La Provincia” un paio di mesi fa in cui la nipote del fondatore esprimeva il proprio apprezzamento al sindaco e augurava a Forgione «un futuro luminoso, ma non più al Carducci». «Dopo che il direttivo e la presidente - scrive ancora Forgione - si sono esposti a difesa del mandato dei soci (la dott.ssa Porta non era socia) che hanno chiesto di difendere la storica società, l’articolo sotto riportato in un piccolo stralcio è forse un segno di solidarietà su una posizione condivisa anche dai giudici che fa vivere l’associazione? Mentre il sindaco inveisce “Prendetevi i vostri stracci” , “Vi elimino” “ Non rimarrà una briciola” “Forgy scansati” la riposta è che “il sindaco fa il bene della città” ? - si noti bene dichiarazioni rilasciate a fine luglio 2025 - Non solo - prosegue la presidentessa del Carducci - Dove è il rispetto verso il Presidente di una associazione a cui si chiede l’iscrizione? “Andarsene a fare il presidente da una altra parte?” Bisognerebbe pensarci. Il 12 novembre questa signora testimonierà a difesa del Comune per buttare fuori la Carducci andando contro ogni previsione contrattuale e la storia della associazione».
«Trovare una soluzione»
La risposta di Livia Porta è una sorta di pacato invito a smorzare i toni della polemica e lavorare per il bene dell’associazione: «Maria Cristina - dice rivolgendosi direttamente alla presidentessa - voglio condividere con te il disappunto per la spiacevole situazione in cui è caduta l’associazione Carducci e mi auguro che si trovi, come già ho espresso nelle due interviste sul giornale la provincia, finalmente, una condivisibile soluzione».
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