L’aeroporto di Malpensa: «Almeno un terminal sia dedicato a Volta»

Proposta Se ne è parlato a Villa Erba durante il convegno. Lironi (Fondazione Cariplo): «Riconoscimento dovuto». Levrini (Fondazione Volta): «Due lettere a Matteo Salvini»

Como

«Benvenuti all’aeroporto Alessandro Volta di Milano-Malpensa». Un annuncio che non è mai stato pronunciato ma a lungo sognato. E che torna in mente a Enrico Lironi, membro comasco del Cda di Fondazione Cariplo, osservando docenti e ricercatori di fisica arrivati da tutto il mondo sulle sponde del lago per il convegno di apertura del bicentenario voltiano, a Villa Erba. A chiedere che l’aeroporto milanese venisse dedicato allo scienziato e inventore comasco sono state più persone e in più occasioni dal 1997 a oggi. Oggi in realtà l’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) ha già emesso un’ordinanza che stabilisce l’intitolazione a Silvio Berlusconi, ma contro questa è in corso un ricorso al Tar e quindi quell'idea torna in mente a Lironi.

Le motivazioni

«Fu uno scienziato di fama internazionale, - riflette Lironi - Ma non sostengo questa proposta solo perché fu comasco: Volta insegnò in diverse prestigiose università lombarde, che ancora oggi conservano gli strumenti che usò e che persino inventò. E’ una figura che non crea divisioni né civili né politiche, quindi funzionerebbe da collante e un’intitolazione di questo tipo sarebbe anche la giusta valorizzazione di tutto quello che ha inventato».

La proposta di Lironi riecheggia quella avanzata ormai un anno fa anche da Luca Levrini, ex presidente di Fondazione Volta, che al ministro dei Trasporti Matteo Salvini aveva indirizzato due lettere sul tema, chiedendo di prendere in considerazione per l’intitolazione dell’aeroporto l’inventore comasco. «Nella seconda di quelle due lettere - spiega Levrini - proponevo in realtà di dedicare solo il Terminal 2 a Volta e mantenere l’intitolazione del Terminal 1 a Berlusconi. Riconosco a Berlusconi un valore importantissimo nel sostegno dato al progetto “Malpensa 2000”, ma credo ci siano buone ragioni per considerare anche Volta in questo ragionamento». Ragioni che sono storiche ma anche geografiche. Levrini le enuncia una per una: «Lì vicino a Malpensa,, nella palude di Angera, Volta scoprì il metano. Fu anche il primo a teorizzare correttamente le basi fisiche del volo dell’uomo e poi fu presidente di un consiglio generale del dipartimento del Lario, che comprendeva i territori di Como, Lecco, Sondrio e Varese, quindi era anche attivo politicamente su queste aree».

«Invenzioni legate al volo»

Anche Paola Dubini, attuale presidente di Fondazione Volta, punta l’attenzione sulla territorialità di Volta: «Fu lombardissimo. E poi, se guardiamo a chi sono dedicati gli altri aeroporti, tra scienziati, artisti e servitori dello Stato, credo che sarebbe più che idoneo. Non solo - aggiunge - senza le sue invenzioni, di estrema attualità anche per l’aviazione, riguardo per esempio ai dibattiti sull’inquinamento da traffico aereo, e che davvero hanno fatto il giro del mondo, oggi gli aerei non volerebbero». In effetti, in Italia esistono aeroporti dedicati a personalità di rilievo politico, come l’ex presidente della Repubblica Sandro Pertini, cui è intitolato lo scalo di Torino-Caselle, o i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, cui è intitolato lo scalo di Palermo. Per il resto si tratta in molti casi di scienziati (un esempio su tutti, l’aeroporto Galileo Galilei di Pisa), artisti ed esponenti della tradizione culturale italiana, come quello di Bergamo-Orio al Serio dedicato a Caravaggio, o ancora a personaggi legati al mondo dell’aviazione, come l’aeroporto di Milano-Linate che è intitolato a Enrico Forlanini, ingegnere e pioniere dell’aeronautica.

E se Levrini auspica che l’ipotesi della doppia intitolazione sia presa in considerazione, Lironi e Dubini guardano piuttosto a una possibile modifica dell’ordinanza di Enac e a un’intitolazione unica a Volta, sulla scia di quanto deciderà il Tar.

Il dibattito in consiglio

Proprio in questi giorni, in consiglio regionale, il tema dell’intitolazione dell’aeroporto a Silvio Berlusconi è tornato alla ribalta con l’approvazione di una mozione proposta del gruppo di Fratelli d’Italia. Nella mozione si impegna la giunta «a disporre la costituzione in giudizio di Regione Lombardia avanti il Tar Lombardia» rispetto al ricorso fatto dai Comuni di Milano, Cardano al Campo, Samarate e Somma Lombardo, che hanno chiesto l’annullamento dell’ordinanza di Enac per il proprio mancato coinvolgimento e per il mancato coinvolgimento di Sea (Società esercizi aeroportuali che gestisce gli aeroporti di Milano).

«Abbiamo fatto bene a votare una mozione per contrastare un ricorso che poteva essere concepito solo dal livore del sindaco di Milano Beppe Sala», commenta Sergio Gaddi, coordinatore provinciale di Forza Italia e consigliere regionale, tra quelli che hanno votato a maggioranza la mozione proposta negli scorsi giorni.

«Luoghi che sono crocevia del mondo non possano diventare teatro di scaramucce politiche», evidenzia invece Enrico Lironi, chiedendo che la proposta dell’intitolazione a Volta non rientri in logiche di contrapposizione politica.

«Non concordo con il cambio dell’intitolazione dell’aeroporto ad Alessandro Volta e nemmeno con l’idea di dedicargli solo uno dei terminal - continua però Gaddi - L’aeroporto avrebbe potuto, giustamente, essere intitolato a Volta già in passato, ma ora che la decisione è stata presa in favore di Berlusconi confinare il geniale fisico comasco al Terminal 2 mi sembrerebbe quasi una mancanza di rispetto».

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