Lo strano caso del ristorante comasco e dell’assegno di 14 mila sterline dal Gallese: «Mi hanno chiesto un preventivo per un mese di cene»

Il Farcito Su Internet sono definite “truffe dell’assegno maggiorato”: i clienti chiedevano il resto del pagamento anticipato in contanti (circa 4mila euro). Ma il proprietario del locale comasco non ci casca

Il caso è senza dubbio strano. Un assegno da 14mila sterline inviato a un ristoratore di Como da un sedicente imprenditore, interessato a far fare un mese di ferie ai suoi dipendenti a Como. Una vicenda che non è andata in porto perché il proprietario del locale raggiunto da quella che suonava come una “proposta indecente” (che arrivava dal Galles, dalla città di Cardiff) ha sentito puzza di bruciato fermando la macchina che si era già messa in moto.

Un conto da saldare

Partiamo dalla fine, ovvero dall’arrivo in Italia in queste ore – via posta – di un assegno da 14mila pound, al cambio di ieri circa 16mila euro. Un pagamento eccessivo visto che il conto da saldare – tra l’altro in anticipo di mesi – era di poco più di 10 mila euro. Una sola richiesta, da parte dei misteriosi clienti: «Restituiteci quello che avanza».

Insomma, le modalità di quanto stiamo riferendo, vicenda avvenuta al ristorante “Il Farcito” di via Cesare Cantù in centro storico, sono senza dubbio anomale anche perché non vi è la certezza che quell’assegno fosse effettivamente “pulito” e pronto per essere regolarmente incassato, seppur riconducibile ad una società che – se cercata su Internet – risulta presente a Cardiff, in Galles. Ma questo potrebbe essere tranquillamente solo un tentativo di far apparire regolare ciò che regolare non era.

Un mese di cene

Andiamo tuttavia con ordine, tornando ora dall’inizio, e facendoci raccontare l’accaduto dal gestore de “Il Farcito”, Onder Sevki Sutlu: «Venti giorni fa mi è arrivata questa mail – dice – Chiedevano un preventivo per un mese di cene per dieci persone, dal 28 gennaio al 28 febbraio del 2023, nel mio locale. Mi riferivano di una visita organizzata in Italia che sarebbe stata coperta da sponsor che avrebbero mandato il pagamento. Io gli ho spedito il menu via mail e ci siamo accordati su una cifra di poco superiore ai 10 mila euro».

Già qui la prima stranezza: «Loro offrivano molto di più per ogni singolo coperto», una cifra per la precisione di quattro volte superiore a quella poi messa nero su bianco. La prosecuzione di questa trattativa insolita è andata avanti poi su questo stesso binario, quello dell’imprevedibilità, con l’arrivo via posta dell’assegno di cui abbiamo parlato all’inizio intestato ad una società del Galles che nel racconto degli intermediari avrebbe dovuto essere lo “sponsor”.

«Mi dissero di prendere l’assegno e di fargli avere indietro la differenza in contanti», prosegue il gestore. E non stiamo parlando di spiccioli, perché come abbiamo visto, con il cambio di ieri, il ristoratore di Como avrebbe dovuto inviare a Cardiff quasi 4 mila euro.

La cifra non torna

«Ho guardato su Internet – ammette infine Onder – Parlavano molto di queste truffe definite “dell’assegno maggiorato” e non mi sono fidato». In effetti le modalità sono decisamente insolite, con un pagamento anticipato di mesi e per di più mettendo nelle mani di uno sconosciuto un assegno decisamente “abbondante” chiedendo però di restituire la cifra eccedente in contanti.

Alla fine, va da sé, l’affare è saltato. Seppur la ditta che era stata indicata nelle mail firmate da tal Mr. Philip sia davvero esistente, proprio in quel di Cardiff, capitale del Galles. Ma evidentemente il rischio non valeva la candela.

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