
Cronaca / Como città
Sabato 26 Luglio 2025
Locatelli in pensione: «Difficile accettare l’ospedale-azienda»
Sant’Anna I l primario di Dermatologia pronta a lasciare dopo aver retto quasi da sola il peso del reparto: «Tanti problemi, ma il confronto con il passato non regge
Como
Alla fine dell’estate andrà in pensione Amelia Locatelli. Storica specialista del Sant’Anna, primario della Dermatologia, è stata capace di reggere a lungo praticamente da sola il peso del reparto di via Napoleona. Ora, dopo quasi 40 anni di servizio, ha deciso di ritirarsi per godersi il meritato riposo.
«Sono immensamente dispiaciuta, al Sant’Anna ho passato davvero una vita – racconta Locatelli – Ho maturato i termini già a giugno, ma ho voluto accompagnare i tre nuovi giovani dermatologi fino alla fine del loro percorso di specializzazione. Adesso il reparto ha tre risorse preziose a tempo indeterminato. È vero che non ho ancora settant’anni, ma credo sia giusto fare un passo indietro e riposare. Lavorare in ospedale oggi è un impegno gravoso, potrò semmai impegnarmi in maniera più leggera. Ciò nonostante auguro a tutti i medici di fare un periodo dentro ad un reparto perché è un’esperienza formativa che non ha eguali. Per me la sanità pubblica è ancora un fiore all’occhiello».
Pochi specialisti
Che, però, perde pezzi. Entro ottobre il Sant’Anna deve trovare un nuovo primario per guidare la Dermatologia, una delle specialità con le maggiori difficoltà. «I problemi principali sono due – dice ancora Locatelli – Il primo è la carenza di specialisti, serve un maggior numero di posti nelle scuole di formazione. Riuscendo però ad attrarre e trattenere i giovani negli ospedali, visto che spesso restano affascinati dal privato dove la remunerazione è superiore. E poi la domanda di prestazioni, che è davvero elevata. Quasi ovunque la richiesta di visite e cure è molto superiore alle forze che possiamo mettere in campo. Io credo occorra gestire diversamente questo afflusso, serve un filtro più forte, tramite la medicina di base, ci sono anche strutture che fanno un buon lavoro di prevenzione come la Lilt. Non tutti i pazienti devono arrivare in reparto».
L’ospedale insomma dovrebbe essere chiamato in causa solo per i casi più gravi e complessi. Locatelli è entrata al Sant’Anna nel 1989, ma già prima in ospedale faceva la borsista. Molti suoi colleghi della stessa generazione stanno salutando o hanno appena salutato i reparti. Alcuni ex hanno avanzato diverse critiche, lamentando scelte poco condivise da parte della nuova direzione. «La nostra generazione di medici, cresciuta dentro al Sant’Anna – dice Locatelli – ha vissuto nella stessa realtà sanitaria di Como per decenni, con una evoluzione costante, positiva e lenta. Adesso invece tutto sta cambiando molto rapidamente. Pochi di noi sono avvezzi all’aziendalizzazione degli ospedali, non per tutti è facile da accettare. In più siamo rimasti in pochi, subiamo una pressione crescente dovuta alla carenza di medici. In parallelo si aggiunga che la popolazione è molto invecchiata e tutto questo crea affanno. Il confronto con il passato non regge, capisco bene possibili nostalgie, ma non è un momento semplice».
Sempre più tecnici
La medicina oggi ha fatto però grandi passi avanti. «Certo, ma un tempo il nostro mestiere aveva un lato più umanistico, classico – ragiona l’esperta – mentre adesso il medico è diventato una figura più tecnica. Macchine, programmi, intelligenza artificiale, a maneggiare i pacemaker ci sono più spesso degli ingegneri. Certo le soluzioni tecnologiche sono da interpretare, la responsabilità medica non verrà mai meno».
Locatelli oltre che primario e medico è stata, ed è ancora, una esponente politica, da sempre forzista. «L’interesse per la politica c’è sempre – spiega ancora la dermatologa – È un altro campo, assai complesso, che mi affascina ed è giusto che tutti garantiscano impegno civico. Ma per la politica attiva ancora non so, vedremo, deve prendermi un momento per riflettere».
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