
(Foto di butti)
Da oggi chiusi bar, ristoranti e alcuni negozi: «C’è tanto sconforto - dicono gli esercenti - La politica doveva fare altro»
Tristezza, rabbia, delusione. Per baristi, ristoratori e negozianti d’abbigliamento e calzature costretti a chiudere da oggi, la seconda serrata è molto più dura della prima. Se a marzo, di fronte a un virus sconosciuto arrivato all’improvviso, abbassare la serranda in attesa di tempi migliori sembrava l’unica cosa sensata da fare, ora prevale la frustrazione. Così, con le vie del centro storico piuttosto piene e con i comaschi alle prese con le ultime compere prima del “lockdown”, le domande dei commercianti sono tante. Si riuscirà a riaprire? Avendo avuto sei mesi a disposizione, la politica non poteva trovare soluzioni adeguate? Perché siamo ancora al punto di partenza?
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