Lora, asilo e primaria accorpati. Magatti: «Scelta senza senso»

Scuole Incontro organizzato dai genitori dell’infanzia di Salita Cappuccini. «Un danno per i bambini e a lungo termine». Probabile il ricorso al Tar

Como

«Questo accorpamento rischia di essere una ferita grave, non solo nell’immediato ma per l’intero quartiere. Si tratta di scuole vive e aperte, combatteremo perché mantengano la loro qualità». Questo il messaggio trasmesso venerdì sera nell’oratorio di San Giuseppe, in occasione dell’incontro organizzato da un gruppo di genitori per discutere dell’accorpamento dell’asilo di Salita Cappuccini con la primaria Vacchi, che rientra nel piano di riorganizzazione delle scuole previsto dall’amministrazione comunale. Sono emersi i timori e quelle che, per i genitori, sarebbero le criticità nello spostare i bimbi, da qui l’intenzione di fare tutto il possibile, fino all’eventuale ricorso al Tar, come già fatto – con esito positivo – per la primaria Sauro e l’asilo Carluccio.

Gli interventi

Presente all’incontro il sociologo, economista e docente universitario Mauro Magatti, i cui figli hanno frequentato proprio la scuola dell’infanzia di Salita Cappuccini. «L’Italia ha una gravissima questione demografica, questa politica sulle scuole è proprio senza senso – ha ribadito - Il danno non è solo immediato, ma nel lungo termine. Che senso ha? Questo tema dovrebbe essere al primo posto. E poi c’è un’idea distorta di economia. Vorrei si chiarisse una cosa: se la Cappuccini venisse chiusa, che fine farà quella struttura? Da diversi anni si sa che fare economia non significa risparmiare due soldi. Certo, bisogna razionalizzare i servizi, ma fare economia significa creare le condizioni perché ci sia lo sviluppo economico. Ci sono luoghi che tengono viva la socialità, fare una riduzione per uno scopo di bilancio annuale, ammesso che ci sia un risparmio, porta nel frattempo conseguenze negative, non ultimo la rarefazione delle relazioni. Oggi i bambini sono pochi e spesso problematici, hanno bisogno di più attenzioni e investimento. La nostra società ha tante luci, ma anche ombre. La cura dei primissimi anni di vita ha conseguenze enormi sullo sviluppo cognitivo, relazionale ed emozionale per loro».

Michela Ratti, preside dell’Ic Como Lora Lipomo di cui le due scuole fanno parte, ci ha tenuto a ringraziare per «la presenza e organizzazione. Sono grata alle famiglie che si stanno spendendo e sacrificando per tenere viva l’attenzione su questo tema e riconoscere il valore delle scuole. Ringrazio il consiglio d’istituto e i rappresentanti di classe che sostengono questa causa per cercare di tenere aperta la scuola dell’infanzia di Salita Cappuccini».

La vicenda

Francesco Rizzi, in rappresentanza dei genitori, ha riassunto quanto accaduto nell’ultimo anno, da quando nel settembre del 2024 è stato annunciato l’accorpamento della Salita Cappuccini con la Vacchi. «Questa notizia ci ha scioccato – ha spiegato -. Anche i genitori della Montelungo sono preoccupati, perché non si capisce come saranno gestiti gli spazi. Il Comune non ha mai parlato con maestre, scuole e genitori, ma ha perpetuato la propria scelta. Come si può fermare? Una delle possibilità è un ricorso». Sono intervenuti anche diversi esponenti politici tra cui Daniele Valsecchi, Patrizia Lissi e Francesco Finizio (Pd), Elena Negretti (Lega), Carlo Bordoni (Azione). Poi la sociologa Franca Manoukian e la storica pediatra Roberta Marzorati, infine l’architetto Mauro Di Salvo, progettista della Salita Cappuccini. Presenti infine Vincenzo Falanga, presidente di Nova Como e Umberto Fumarola del Comitato Como a Misura di Famiglia.

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