L’orco si scusa in aula, ma non basta: 8 anni per le violenze sulle bimbe

Il processo L’uomo, 55 anni, ha invece respinto l’accusa di avere usato violenza anche nei confronti della compagna

Pare che di fronte al giudice dell’udienza preliminare abbia chiesto scura per i suoi odiosi abusi sulle bambine, non figlie sue ma della ex compagna. Non avrebbe invece chiesto scusa in merito alle violenze che gli vengono contestate proprio contro la madre delle piccole, 46 anni, sostenendo di non avere mai commesso con lei niente che non fosse stato consenziente e condiviso. La condanna che è arrivata alla fine è stata comunque pesantissima, quantificata dal giudice dell’udienza preliminare Carlo Cecchetti in otto anni e due mesi nonostante lo sconto di un terzo della pena successivo al rito scelto, l’abbreviato.

La ricostruzione

Si è conclusa nelle scorse ore, in Tribunale a Como, la storia di un padre di 55 anni italiano, di cui non forniamo altri elementi a tutela delle piccole vittime dei suoi abusi che altrimenti sarebbero riconoscibili e identificabili. I fatti contestati sono tanti, racchiusi in ben sei capi di imputazione per violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia, ma anche per lesioni aggravate nei confronti della ex compagna che in un paio di occasioni, tra il mese di dicembre e quello di gennaio del 2021, era stata presa a schiaffi e pugni rimediando prognosi comprese tra i tre e gli otto giorni.

«Tanto ti rompo la testa, non serve la pistola...», aveva detto il 55enne alla ex compagna, perché – secondo l’ipotesi accusatoria – quest’ultima non voleva sottostare alle sue quotidiane pretese sessuali. Ma la parte più brutale del capo di imputazione è senza dubbio quella che ha riguardato le violenze contro le bambine della donna, avvenute quanto entrambi le piccole avevano 12 anni tra il 2017 e il 2021.

Il patrigno, stando a quanto messo nero su bianco dal pubblico ministero Giuseppe Rose, non solo le avrebbe palpeggiate ripetutamente, ma avrebbe anche chiesto di poter baciare le parti intime in cambio di regali, ad esempio un paio di scarpe. Ad una delle due ragazzine aveva anche chiesto di inviargli un video intimo, non riuscendo nell’intento solo per il diniego della bambina. La storia era stata raccontata dalla ex compagna che nel settembre del 2021 si era recata dai carabinieri per sporgere una denuncia querela. I minori – compreso il figlio dello stesso imputato, pure lui piccolissimo, che avrebbe assistito a più episodi di maltrattamento – erano stati sentiti con una apposita audizione protetta. La vicenda, seguita da vicino dalla procura comasca, è infine approdata nell’aula dell’udienza preliminare di Como finendo sul tavolo del giudice Carlo Cecchetti.

La decisione finale

L’imputato, come detto, avrebbe chiesto scusa alle bambine per quanto commesso, non alla ex compagna. In merito alle accuse della ex, infatti, la posizione del 55enne finito a processo è sempre stata quella di negare tutto, sostenendo che i rapporti erano in realtà consenzienti. L’udienza preliminare in abbreviato si è poi conclusa con una condanna pesantissima, superiore agli otto anni. L’imputato – dopo aver fatto il carcere – si trova ora ai domiciliari con il braccialetto elettronico.

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