
Cronaca / Como città
Venerdì 22 Agosto 2025
Sul Luna Park la sentenza del Tar dà ragione ai giostrai
Como La contesa giudiziaria era iniziata nel 2023 e riguardava la riduzione dell’area messa a disposizione delle giostre. Pubblicata la decisione finale con la richiesta all’amministrazione di pagare 3mila euro per conto dei ricorrenti
Como
Il tribunale amministrativo regionale ha accolto il ricorso presentato ormai più di due anni fa dai giostrai contro la decisione del Comune di Como di ridurre l’area a disposizione delle giostre tradizionali di Pasqua a Muggiò. L’amministrazione guidata dal sindaco Alessandro Rapinese aveva infatti deciso di portare gli spazi disponibili nell’ex piazza d’Armi per giostre e banchetti da 28mila metri quadri circa a meno di 5mila metri quadri.
La sentenza
La decisione aveva dato il là a una lunga contesa giudiziaria, con strascichi e misure cautelari che si sono susseguite negli ultimi due anni, ma ora la decisione dei giudici del Tar è nel merito della vicenda e stabilisce che «la cospicua riduzione (di oltre il 50%, per i ricorrenti, di circa il 36% stando alle allegazioni comunali) dell’estensione dell’area (“Ex Piazza d’Armi”) in precedenza, per decenni, individuata dalla stessa Amministrazione come disponibile per le attività dello spettacolo viaggiante, si rileva illogica e priva di adeguata istruttoria e motivazione oltreché non rispettosa degli articoli 1 e 9 della legge n. 337/1968 3 e dell’articolo 3 del Regolamento comunale».
Nell’analisi dei fatti contenuta nella sentenza resa pubblica oggi ma che fa riferimento a un’udienza di luglio, i giudici ricordano come la destinazione dell’area alle giostre, dopo la decisione iniziale del 2016 di dedicare al Luna Park 28mila metri quadri a Muggiò, sia stata «confermata di anno in anno, in attesa dell’individuazione di una diversa area idonea, distante dal centro abitato». A essere contestata non è solo la decisione della giunta Rapinese del 2023, ma anche quella dell’anno successivo, con cui l’area a disposizione veniva accresciuta ma con una riduzione comunque sensibile rispetto agli spazi da sempre assegnati: si era passati infatti a 12.500 metri quadri, oltre alla porzione di 2.500 metri quadri destinata alle carovane di abitazione degli esercenti.
Le considerazioni del Tar
Una riduzione che secondo i giudici ha compromesso «la capacità recettiva dell’area stessa rispetto all’immutata domanda proveniente dagli operatori del Luna Park» e ha avuto come ulteriore conseguenza una riduzione della «“funzione sociale” assegnata dallo Stato allo spettacolo viaggiante», richiamata in più di un’occasione nel testo della sentenza. A queste considerazioni si aggiunge il fatto che i giudici del Tar non hanno riscontrato nei documenti forniti dal Comune le ragioni a monte della decisione presa a proposito della riduzione degli spazi per le giostre a Muggiò e il fatto che non risultano essere state svolte le opportune istruttorie per non confermare l’area destinata ai parcheggi all’esterno dell’ex Piazza d’Armi o a individuare «nell’intero territorio comunale un’area alternativa a quella di Muggiò da indicare fra quelle disponibili e idonee» per il Luna Park stesso.
Al Comune viene richiesto di pagare le spese del ricorso
In merito a queste decisioni dunque, l’ultima determina della giunta comunale sull’area da destinare al Luna Park a Muggiò, ovvero quella del 2024, dovrà essere annullata. Per quanto riguarda le altre motivazioni di ricorso presentate dai giostrai, invece, i giudici del Tar le hanno giudicate improcedibili perché derivanti da quella stessa determina di giunta del 2024 che risulta ora nulla. Al Comune è stato ingiunto di rimborsare ai giostrai le spese del ricorso per una somma totale di 3mila euro.
Le ragioni del Comune
La scelta presa due anni fa dall’amministrazione Rapinese risulta giustificata davanti al Tar con due motivazioni: dapprima il Comune ha addotto l’avvio dei lavori per la realizzazione del nuovo centro polisportivo di Muggiò, nella stessa area dove si svolge ogni anno il Luna Park; in secondo luogo, ha citato anche il «mancato avvio del procedimento di revisione delle aree disponibili ad ospitare gli spettacoli viaggianti». Giustificazioni smentite dal Tar che, in merito al progetto del centro polisportivo di Muggiò, specifica che si al momento della presentazione del ricorso da parte dei giostrai sia al momento della stesura della sentenza non risultavano lavori in corso sull’area in questione e che l’amministrazione comunale non è ancora stata posta «nelle condizioni di potersi esprimere in ordine al pubblico interesse della proposta formulata» dal momento che non è ancora stato depositato il progetto di fattibilità tecnico-economica della proposta di partenariato.
Rispetto alla seconda ragione, ovvero la ricerca di aree alternative, invece, i giudici citano l’articolo 3 comma 3 del regolamento comunale per la concessione di aree pubbliche destinate ai circhi e alle altre attività dello spettacolo viaggiante, datato 2016, per cui «in mancanza di diversa deliberazione della Giunta comunale l’elenco delle aree disponibili (per il Luna Park, ndr) si intende confermato di anno in anno».
«Nel 2022 e nel 2023 sicurezza stradale nell’area di Muggiò messa a rischio»
Diverso invece per quanto riguarda la delibera del 2024, con cui l’area dell’ex piazza d’Armi a disposizione dei giostrai risultava ridotta del 43% e portata a 12.500 metri quadri. In questo caso l’amministrazione comunale aveva giustificato la decisione spiegando che nel 2022 e nel 2023 l’affluenza dei visitatori del Luna Park era stata molto numerosa e aveva portato a sette interventi della polizia locale per un totale di 45 sanzioni «per motivazioni legate alla sosta dei fruitori della manifestazione, mettendo a rischio la sicurezza stradale fino ad arrivare in alcune occasioni al blocco della stessa». La riduzione dell’area destinata alle giostre era quindi finalizzata ad «assicurare la sicurezza dell’area» e all’individuazione di un’area specifica destinata ai parcheggi. Inoltre, il Comune aveva destinato la stessa ex piazza d’Armi a parcheggio dei carriaggi e delle carovane abitazione, per un totale di 5mila metri quadri.
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