Un ultimo arredo per il lungolago: «Le nostre panchine seguono il modello pensato da Parisi»

La novità La stessa impresa che un tempo collaborava con il celebre designer ne curerà oggi la realizzazione. Parla il figlio del fondatore: «Spero che le apprezzerete»

Suo padre, Mario Sampietro, nel dopo guerra realizzava in ferro i disegni di Ico Parisi. All’epoca il famoso designer lavorava in via Diaz, mentre la famiglia Sampietro aveva la bottega dietro l’angolo, in via Volta. A distanza di quasi cento anni il figlio, Giampiero, oggi ottantenne, ha ricevuto dopo una lunga attesa l’incarico dal Comune di realizzare cinquanta panchine sul modello originale pensato proprio da Parisi. L’ultimo e forse più importante arredo per abbellire il nuovo lungolago.

Sono 100mila euro complessivi, ogni panchina ne vale 2mila. Altri 30mila sono stati stanziati come costi aggiuntivi. La speranza è fare in tempo per consegnare la metà delle sedute entro gennaio e le restanti a febbraio.

Una storia antica

«Parisi e mio padre erano dirimpettai – racconta Giampiero, ormai ex titolare dell’omonima azienda Sampietro 1927 con sede a Lipomo - Lui arrivava, schizzava con il gesso, la moglie che era architetto modificava con più precisione e poi mio padre lavorava con il ferro. Di mezzo c’era un cortile, da grande ho fatto mio questo lavoro, collaborando anche con Parisi. E adesso rieccoci qui. Le panchine che stiamo per produrre per il lungolago sono molto robuste, pesano circa 70 chili ciascuna. I tubi di ferro sono “pieni”, pronti a resistere al freddo e alla condensa. Mentre le quindici liste sono in legno iroko, davvero solido. Certo servirà cura, ogni due o tre anni il legno va sistemato. Spero che i cittadini e i visitatori apprezzino queste sedute e le conservino con educazione».

Sampietro attende da ormai circa tre anni l’arrivo di questa speciale commessa, cui è molto legato. È in pensione, collabora dall’alto della sua esperienza con la sua ex azienda che ha accolto altri soci. «Serve un ricambio generazionale a molti saperi di Como e provincia – spiega ancora lui –. Se da tutto il mondo arrivano turisti sul lago per apprezzarne la bellezza dobbiamo essere ancora capaci di dare risalto ai dettagli. Senza fare tutto in serie, strozzati dai prezzi sempre più inaccessibili e dalle tante certificazioni e normative da rispettare. Per questo sono dispiaciuto che i parapetti storici siano stati accantonati, in attesa di nuovi modelli. Fossi stato più giovane avrei proposto una mia idea». Anche i nuovi parapetti, scelto il disegno, devono ancora essere prodotti e installati sul lungo lago. Quanto alle panchine adesso la piccola azienda lipomese, prima presente in centro città, deve cercare di stringere i tempi per ultimare le sedute al più presto possibile. La consegna avverrà comunque dopo l’apertura del tratto di passeggiata da piazza Cavour verso i giardini prevista entro fine anno. Mentre i cantieri alle opere idrauliche verranno conclusi intorno a maggio, secondo la Regione però nel 2024 non avranno impatto sul lungolago.

Domani arriva l’assessore

Sempre a proposito di paratie proprio domani è atteso un nuovo sopralluogo con l’assessore regionale agli Enti locali Massimo Sertori.

«Faremo il possibile per costruire presto le panchine, siamo già concentrati – dice l’artigiano – ma non sono passaggi industriali, serve un po’ di respiro per fare un bel mestiere».

Il primo prototipo di panchina era già stato mostrato dalla precedente amministrazione comunale nella primavera del 2022.

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