Manca la querela, arresto illegittimo. La riforma Cartabia salva i due ladri

Camerlata Sorpresi a portar via merce per 187 dal market. Senza denuncia non si poteva fermarli

La riforma del processo penale, la cosiddetta Castabia, entrata in vigore da poche settimane, fa la prima “vittima” (per così dire) a Como. Dove il giudice è stato costretto addirittura a dichiarare illegittimo un arresto compiuto dalla polizia a carico di due persone, colte sul fatto mentre cercavano di rubare alcolici e materiale informatico da un supermercato. Questione “procedurale”, con la riforma che ha reso più macchinoso e difficile eseguire arresti - o anche soltanto aprire fascicoli d’indagine - su reati minori senza un’espressa querela da parte delle vittime.

I fatti. Le due persone ammanettate, sono state fermate dai poliziotti della squadra volante della Questura di como mentre cercavano di rubare all’interno del supermercato Esselunga di Camerlata. Un addetto alla sicurezza li ha notati mentre tentavano di oltrepassare le casse con nascosti 187 euro in oggetti tecnologici e bottiglie di alcolici. I due sono stati fermati, identificati, e arrestati dalla polizia con l’accusa di tentato furto.

Si tratta di un cittadino rumeno di 30 anni residente a Rovello Porro e di un italiano di 26 anni residente a Caronno Pertusella. I due sono rimasti in camera di sicurezza in Questura una notte e, nella mattinata di ieri, sono stati liberati dal giudice perché l’arresto è stato ritenuto illegittimo. Il tutto è legato a uno dei passaggi introdotti dalla legge Cartabia, che - tra le altre cose - ha previsto una estensione dei reati procedibili solo a querela di parte, e quindi non d’ufficio, tra cui il tentato furto aggravato, come in questo caso.

Fortuna dei ladri, al momento in cui venivano arrestati non era presente il responsabile del punto vendita, quindi la querela è stata messa nero su bianco soltanto la mattina successiva, in tempo per il processo ma non per i tempi della Cartabia che prevede la possibilità dell’arresto solo se la querela viene presentata, anche oralmente, all’agente presente sul luogo. Cosa che non è avvenuta.

Quindi i ladri non avrebbero potuto essere arrestati e il processo non avrebbe potuto essere incardinato. I due - difesi dall’avvocato Massimo Guarisco - sono quindi stati liberati e verranno indagati a piede libero.

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