Mascherine al chiuso
La Svizzera valuta
di togliere l’obbligo

Sono ancora obbligatorie sui mezzi pubblici e nei negozi

Ci sono le mascherine - ancora obbligatorie al chiuso nei settori a contatto con il pubblico - nel mirino del governo di Berna. Ieri, al domenicale di lingua tedesca “Sonntagszeitung”, il ministro federale Alain Berset ha confermato che ad oggi, con la variante Delta e con l’incognita del rientro dalle vacanze, «le mascherine obbligatorio sui mezzi pubblici o nei negozi» sono ancora essenziali, ma se nelle prossime settimane la curva dei contagi dovesse nuovamente diminuire, si potrebbero considerare ulteriori allentamenti, a cominciare proprio dall’obbligo di indossare le mascherine in determinati spazi.

Per contro, se i contagi - che oggi sono tornati sopra quota 1000 (Berna ha velatamente parlato di nuova ondata, senza però ad oggi registrare situazioni di particolare allerta per gli ospedali) - dovessero aumentare, il governo è pronto ad agire di conseguenza, cercando però di evitare nuove restrizioni.

Dunque, Berna con il ministro Berset - che da inizio pandemia è la voce dell’esecutivo federale - sta pensando di allentare progressivamente la guardia alla voce “mascherine”, con cui peraltro il governo e i Cantoni hanno avuto sin da inizio pandemia un rapporto parecchio conflittuale.

Come dimenticare il mea culpa proprio del ministro Berset che lo scorso maggio aveva ammesso che «seguendo il parere degli esperti, ho addirittura sostenuto che le mascherine fossero dannose. Col senno di poi avrei dovuto farmi più domande». Analogo discorso vale per i Cantoni, a cominciare dal Ticino, che uno dopo l’altro in corrispondenza del lungo weekend di Pasqua avevano introdotto l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto. Una misura che in molto avevano bollato come “spot elettorale”.

M. Pal.

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