
Cronaca / Como città
Martedì 07 Ottobre 2025
Medici di base, giovani in fuga: «Tre anni di corso, poi cambiano»
Sanità Lasciano la specializzazione ancora prima di finirla e la carenza resta preoccupante

Como
Sempre più giovani medici di famiglia abbandonano la professione. Capita sempre più di frequente che nuovi medici di medicina generale lascino a un passo dal completamento del corso di formazione. Non ancora ultimata la specializzazione, che pure impegna tre anni di studio, tre nuovi medici comaschi hanno lasciato quest’anno il proprio ambulatorio.
Altri due si sono iscritti, senza successo, ai test di specializzazione medica per andare a lavorare in altri settori della sanità ed intendono ritentare. Uno non ha ancora aumentato la quota di pazienti da assistere perché si sta guardando attorno. Si tratta di qualche caso, frutto di una disaffezione alla professione che non tocca certo solo Como e provincia. Per il nostro territorio però anche pochi nuovi giovani medici da inserire ogni anno possono fare la differenza.
Manca infatti quasi un terzo dei curanti che sarebbero necessari per assistere il corretto numero di pazienti stando ai livelli indicati dalle normative. Il calo dei medici di famiglia è stato drastico per ragioni anagrafiche nell’ultimo decennio, adesso ci si attende una stabilizzazione.
All’interno della sanità questa posizione resta però una delle meno gettonate. Qualche nuova leva in città comunque sta iniziando a lavorare.
Da Livigno a Como
«Sì ho iniziato a settembre – racconta Nicola Foti, 35 anni, riceve a Monte Olimpino – arrivo da Livigno, sapendo che a Como mancano medici. Io ormai sono quasi cinque anni che faccio questo mestiere e penso che di recente molti giovani colleghi siano spaventati da una generale incertezza relativa al futuro della professione. Non è chiaro cosa diventeranno i medici di famiglia. Se verranno inseriti nelle case di comunità, se diventeranno dipendenti e perderanno la libera professione, se dovranno fare anche i turni in guardia medica. Più che i tanti pazienti da seguire, la burocrazia e i pochi strumenti, penso che siano queste incognite di cui si parla da tempo a non giovare».
L’ultimo concorso per diventare medici di medicina generale non ha ottenuto i numeri sperati. «Contrariamente alle previsioni – spiega Anna Pozzi per la Federazione dei medici di medicina generale Lombardia - si sono presentati solo 306 colleghi su oltre 600 che si erano iscritti. I posti disponibili in Regione quest’anno sono 390, purtroppo non verranno coperti tutti. Temiamo, inoltre, che dei 306 che hanno partecipato al concorso qualche decina, al momento della scelta definitiva, opterà per altre strade: stimiamo che alla fine saranno poco più di 250 i medici che intraprenderanno realmente questo percorso, circa 140 in meno rispetto al fabbisogno regionale per i prossimi tre anni».
Il fabbisogno
A Como e provincia oggi sono in servizio poco meno di 293 medici di famiglia, quando per rispondere ai bisogni degli abitanti, sempre più anziani e fragili, secondo il corretto rapporto curante/pazienti ne servirebbero in teoria almeno un centinaio in più. Più ragionevolmente nel concreto per non avere grandi vuoti basterebbero una sessantina di curanti in più.
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