
Cronaca / Como città
Giovedì 21 Agosto 2025
Medico a Como e madre di dieci figli: «I nostri ragazzi, che gioia grande»
La storia Francesca Piol è ginecologa e dal 1994 lavora in reparto all’ospedale Valduce - «Faticoso? Sicuramente, ma ora che sono tutti cresciuti la soddisfazione non ha eguali»
Ha dieci figli e fa la ginecologa al Valduce: «L’importante in famiglia è essere felici».
A casa preparare la cena per tutti è un lavoro, riordinare, lavarsi a turno, prepararsi per andare a scuola, l’organizzazione quotidiana non è semplice. La fase della crescita e dell’accudimento in particolare, ammette la mamma, è stata una grande fatica, figurarsi gestire liti e problemi veri. Eppure inseguire la contentezza di tutti e dieci i figli è stata la cosa su tutti più importante.
Francesca Piol, 53 anni, medico specialista ha iniziato a lavorare al Valduce nel 1994, da allora insieme al marito Paolo Grillo, medico del lavoro e nefrologo, ha messo al mondo Camillo, Martino, Caterina, Agnese, Maddalena, Luigi e ancora Beniamino, Matilde, Giuseppe e Veronica.
Tutti figli unici?
«Adesso sono grandi, andiamo dagli 11 ai 28 anni – racconta la ginecologa – il più grande finita giurisprudenza fa il praticantato. I primi tre sono laureati, altri tre sono universitari, tre fanno il liceo e una le medie. Penso che ognuno sia stato per i propri bisogni in qualche modo un figlio unico, sperando di aver dato a ciascuno ascolto. La fatica sì, è indiscutibile, ma la soddisfazione e la gratitudine, ora che tutti sono arrivati all’età in cui prendono forma, non ha eguali. Siamo contenti, ci divertiamo, tutti insieme siamo una cosa unica e rara. Nonostante il numero capita ancora di essere invitati, dal più piccolo al più grande, a feste e matrimoni».
Comprare più di nove biglietti per fare una gita in battello sul lago però proprio non si può, c’è il blocco per le comitive, quanto alle offerte per gli aerei low cost spariscono davanti a famiglie tanto numerose. «Abitiamo in Bullona a Milano, ma a proposito di vacanze passiamo lunghe settimane sul lago in una casa a Menaggio – racconta ancora Piol –, diciamo che fare figli in questo Paese non è semplice. Non ci sono le tutele economiche riconosciute altrove, per esempio in Francia. Fatti i figli da giovani il sostegno dei nonni c’è stato, ma calcolando gli altri nipoti abbiamo sempre chiesto l’aiuto alle babysitter, le rette di nidi e asili sono meno convenienti rispetto ad una presenza fissa a casa».
Garanzie e sicurezze
Per l’ospedale Valduce il tema della natalità è una missione, dal reparto non è mai mancato apprezzamento e sostegno, assicura il primario della Ginecologia Roberto Consonni. Quanto al momento storico viviamo però tempi di grave calo demografico. «Oggi a me pare che le coppie facciano un figlio solo davanti a garanzie e sicurezze, avendo già calcolato tutto – dice mamma Piol –, quando invece la vita secondo me va vissuta, non va attesa. Serve uno slancio, un desiderio, questa gioia che abbiamo ricevuto non appartiene solo a noi. Certo poi fatto un figlio alla volta bisogna ingegnarsi, non manca mai da fare, ma da qualche parte bisogna pur partire».
Ogni giorno occorre mettere in tavola dodici piatti. «A dire il vero una famiglia grande come la nostra attira amici, non siamo mai soli – risponde la ginecologa – ma non bisogna spaventarsi. Noi è vero siamo stati molto fortunati, abbiamo avuto una salute di ferro e tanta fertilità. La vita però è una sola, è divertente e non la si può tenere solo per se stessi».
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