Messa di mezzanotte alle 20
La Diocesi si adegua al coprifuoco

Como: cambiano gli orari tradizionali per la notte di Natale. Don Bollini: «È un dono poterci riunire per celebrare come comunità»

In tempi di Covid la veglia di Natale e la messa nella santissima notte si potranno vivere solo nel rispetto del coprifuoco.

Le funzioni delle 23 per la veglia e della mezzanotte per la messa, anche nelle parrocchie della Diocesi di Como, seguiranno una calendarizzazione straordinaria. Nulla di deciso per la cattedrale, anche se si sta ragionando che il vescovo, Oscar Cantoni, possa accogliere i fedeli a partire dalle 20.

Fissati per quel giorno già alcuni orari precisi. Ad esempio alla parrocchia di Rebbio la veglia è prevista per le 19.45 e la messa per le 20.15. A San Rocco la messa si terrà alle 17 per i giovani e alle 20.30 per tutti; anche a San Bartolomeo si ipotizza una funzione alle 17.30, rivolta in particolar modo alle ragazze e ai ragazzi.

Si va in questi giorni definendo il quadro di tutte le celebrazioni per le festività natalizie nelle diverse parrocchie, concordando orari utili al rientro dei fedeli presso il domicilio entro l’inizio del coprifuoco. In tutte le zone di rischio (gialla, arancione, rossa) vige l’orario di coprifuoco dalle 22 alle 5 del giorno seguente. E anche la Chiesa si è dovuta adeguare alle disposizioni vigenti, raccogliendo la sfida di individuare nuove strategie per vivere insieme il momento del Natale.

Una scelta, quella di anticipare la celebrazione eucaristica della sera del 24 dicembre, che è stata oggetto di non poche polemiche anche politiche e anche a livello nazionale. Polemiche che lo stesso vicario foraneo, don Gianluigi Bollini, ha spento sul nascere, definendole «improntate sul nulla». «È un grande dono la possibilità che ci è stata concessa di riunirci per celebrare in maniera comunitaria il Natale. Come Chiesa rispettiamo le disposizioni governative in vigore, a cui ovviamente ci adeguiamo, sapendo che in questo momento di fatica per tutti è di per sé già una grazia, ognuno nella sua piena libertà, il poter scegliere di partecipare a una messa, sempre rispettando le norme di sicurezza.

L’importante non è l’orario della celebrazione, ma la voglia, secondo il proprio sentire e le proprie condizioni, di essere presenti a una funzione. Stiamo anche cercando di prevedere messe aggiuntive per evitare assembramenti, così come stabilito dai nuovi limiti di capienza delle chiese».

Dello stesso parere don Giusto Della Valle: «I divieti del governo sono più che condivisibili e vanno rispettati. Noi faremo quello che si può negli orari consentiti. Non sono questi i problemi che oggi siamo chiamati ad affrontare. Come sempre, al di la della forma, quello che conta nel sentirsi cristiani è che a Natale come ogni altro giorno ci sia la sostanza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA