«Mi ha strappato un pezzo di orecchio a morsi». L’inchiesta dei carabinieri porta alla denuncia del consigliere comunale Tufano

L’inchiesta L’esponente di Fratelli d’Italia accusato di avere aggredito un trentenne in discoteca. Un mese di prognosi per la vittima (che non avrebbe però riconosciuto l’aggressore). La difesa: «Chiariremo l’accaduto nelle sedi opportune»

Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Antonio Tufano, 38 anni, di Como, è indagato dalla Procura cittadina per l’ipotesi di reato di lesioni ai danni di un ragazzo nato a Brescia (ma residente a Milano) di 30 anni. Fatti avvenuti, secondo l’ipotesi accusatoria, il 10 luglio dello scorso anno all’interno della discoteca Lido di Bellagio. Una vicenda brutta, occorre dire in premessa, che l’indagato nega e che deve ancora essere completamente dipanata da una attività di polizia giudiziaria nata da una segnalazione inviata nel palazzo di giustizia cittadino dopo una indagine condotta dai carabinieri della stazione di Bellagio.

Tufano ha già ricevuto nelle scorse settimane un avviso di garanzia ed è stato interrogato dai militari dell’Arma. Riserbo assoluto, ovviamente, sul contenuto di domande e risposte.

Avviso di garanzia

Partiamo dai fatti. La notte del 10 luglio 2022, all’interno del locale nasce una lite per futili motivi, complice forse qualche bicchiere di troppo soprattutto da parte della vittima che candidamente ammetterà – nelle settimane successive – di ricordare poco proprio in seguito a quanto aveva bevuto. Il trentenne, tuttavia, si ritrova ferito a terra, con parte del padiglione auricolare strappato con un morso dall’aggressore che rimane sconosciuto. La prognosi è alta, quantificata in trenta giorni dall’ospedale dove il ferito viene ricoverato.

Partono in quei giorni, dopo aver raccolto la denuncia, le indagini dei militari della stazione del paese che ruotano attorno ad una serie di verifiche effettuate sul posto, ascoltando testimoni, visionando le immagini di sicurezza della discoteca e anche quelle esterne al locale. Alla fine, pare dopo una specifica segnalazione, i sospetti iniziano a indirizzarsi su Tufano, consigliere comunale molto attivo nella movida cittadina. Difficile capire quali elementi possano esserci a carico del politico. Quello che è certo, è che una nota dei carabinieri raggiunge la Procura che iscrive il nome del trentottenne sul registro degli indagati. È lui, al momento, l’unico sospettato.

L’indagine è ancora ben lontana dall’essere chiusa, tuttavia, nelle scorse settimane, ha già portato alla notifica di un avviso di garanzia e all’interrogatorio di Tufano di fronte ai militari dell’Arma. Tufano, contattato tramite il proprio legale, ha preferito non parlare affidandosi proprio alle parole dell’avvocato che lo assiste, Simone Gatto. «Il signor Antonio Tufano non intende in questa fase rilasciare alcuna dichiarazione non essendo ancora terminate le indagini – dice il legale – Anticipo però che i fatti contestati sono ben diversi dalla realtà che chiariremo nelle sedi opportune».

Il precedente

Poi un passaggio polemico (anche politicamente) che riportiamo integrale: «Mi permetto di sottolineare – prosegue l’avvocato Gatto – che pochi mesi fa, poco prima di essere candidato alle elezioni regionali, il mio assistito aveva subito un grave attacco mediatico, accusato di aver avuto contatti con un soggetto rinviato a giudizio per associazione mafiosa (il riferimento è all’indagine “Cavalli di Razza”, ndr). Ebbene la settimana scorsa abbiamo appreso da La Provincia che questo soggetto è stato assolto. Invito quindi ad attendere la fine delle vicende processuali prima di esprimere giudizi».

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