
Cronaca / Como città
Giovedì 18 Settembre 2025
Minacce a don Giusto: «La pagherai»
Il caso «Mi fai schifo», «sei l’Anticristo» sono le parole contenute in un messaggio inviato al parroco di Rebbio. Tensione nel quartiere. Petizione di alcuni residenti che lamentano caos e schiamazzi tra l’oratorio e il campetto

Como
La tensione nel quartiere di Rebbio tra i volontari e i frequentatori dell’oratorio e chi, invece, ne mal sopporta le iniziative ha raggiunto un nuovo apice con una minaccia esplicitamente diretta a don Giusto Della Valle.
E ora una raccolta firme
«Un giorno la pagherai per la tua arroganza» è solo una delle espressioni scelte dalla persona che ha scritto al prete per chiedergli di mettere fine alla musica e ai rumori che popolano il campetto dell’oratorio, dove si svolgono le attività del grest estivo così come i tornei di calcio e gli allenamenti dell’Alebbio, la società polisportiva del quartiere. Parole così gravi (il parroco nell’sms viene definito anche «Anticristo» e di lui viene scritto «mi fai schifo») da spingere don Giusto a sottoporle ai carabinieri del comando di Rebbio, senza però sporgere denuncia, nella speranza di trovare una soluzione pacifica all’odio denunciato dall’autore del messaggio.
L’episodio precede in realtà il dibattito degli ultimi giorni, scattato da una riflessione scritta da don Giusto sul periodico parrocchiale “Il Focolare” e dalla risposta del sindaco Alessandro Rapinese, così come precede anche la netta difesa del prete pronunciata dal cardinale Oscar Cantoni lunedì.
A scatenare il messaggio in questione, invece, sono stati i rumori provenienti dal campetto da calcio. Gli stessi che proprio in questi giorni hanno spinto un gruppo di residenti della via Lissi, che con il campetto confina, ad avviare una raccolta firme con l’obiettivo di fare un esposto contro il prete e la parrocchia.
Le proteste
Tra gli episodi citati dai cittadini si parla di serate di musica ad alto volume, centinaia di persone ospitate dentro il campetto e sugli spalti per fare il tifo, domeniche mattina rovinate dall’utilizzo di megafoni sempre sul campo e ancora lanci di pallone contro le mura delle case confinanti e diversi episodi in cui alcuni ragazzi hanno gettato un pallone oltre la rete e, per recuperarlo, hanno oltrepassato la recinzione e calpestato l’orto di un residente. L’esasperazione denunciata da chi ha firmato per effettuare l’esposto (non esiste uno specifico numero di firme necessarie e non è ancora chiaro quante siano quelle raccolte fino a questo momento tra via Lissi e altre aree del quartiere) è palpabile e legata, a dire dei cittadini che hanno denunciato questi disagi, anche a tentativi di mediazione con il parroco che non sarebbero però andati a buon fine.
Il tema è stato discusso anche nel corso dell’ultima assemblea parrocchiale delle comunità di Rebbio e Camerlata, lo scorso weekend. L’assemblea, composta da una cinquantina di rappresentanti delle diverse attività svolte all’interno delle comunità, ha deciso di organizzare un incontro con i residenti di via Lissi e le forze dell’ordine per trovare una soluzione che metta d’accordo entrambe le parti.
Un’estate di “scontri”
I volontari, gli educatori e i ragazzi che frequentano l’oratorio di Rebbio durante l’estate e per i tornei estivi anche in queste settimane smentiscono la versione dei fatti fornita dai residenti.
Raccontano che in effetti in un caso, quest’estate, verso le 19.30 in oratorio è arrivata una chiamata effettuata dalle forze dell’ordine, a cui si sarebbero rivolti alcuni residenti di via Lissi per chiedere di abbassare la musica, cosa che chi frequenta l’oratorio racconta essere stata fatta nell’immediato, mentre il microfono in quell’occasione sarebbe poi stato usato ancora per una mezz’ora per la telecronaca della partita in corso al campetto.
E in risposta all’altra accusa avanzata da alcuni residenti della via, ovvero la presenza di persone sotto effetto di alcol al termine dei tornei, i volontari rispondono che quando si è verificata una situazione del genere (nello specifico è uno solo il caso che ricordano) sarebbe stato il parroco stesso a chiedere alla persona di allontanarsi.
Tra gli animatori minorenni del grest estivo c’è chi racconta di aver avuto confronti spiacevoli con i residenti della via, infuriati ora per l’utilizzo del megafono intorno alle 10 di mattina, ora per le palle lanciate a più riprese contro le mura delle case che si trovano immediatamente al di là della rete del campetto. Gli animatori raccontano di toni accesi, in particolare in un’occasione, ma senza insulti mentre alcuni residenti, nel riportare la vicenda, parlano di insulti anche violenti ricevuti dai ragazzi.
Da entrambe le parti però si dichiara il desiderio di trovare soluzioni condivise. Resta dunque da spiegare l’origine del messaggio pieno di minacce che, in questo clima di tensione, ha raggiunto il parroco.
Parroco a cui è stata dedicata una raccolta firme (per ora una settantina) di solidarietà su change.org “Esprimere solidarietà a don Giusto Della Valle”, dopo le critiche mosse dal sindaco nei suoi confronti.
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