Minacce a Rapinese, indaga la Digos

Il caso «Infame, per te solo le lame»: il sindaco denuncia in aula i tentativi di intimidazione ricevuti via social. «La mia vita oggi è meno serena, ma non inseguirò il consenso. Mi aspetto che qualcuno pensi alla mia famiglia»

«Spero che qualcuno pensi alla mia famiglia». Durante l’ultimo consiglio comunale Alessandro Rapinese ha fatto esplicito riferimento ad alcune minacce ricevute via social, sulle quali risulta che la Digos abbia già avviato tutti gli accertamenti del caso, sia per valutarne il “peso” sia per risalire, eventualmente, agli autori. L’argomento trattato in aula riguardava la decisione di ridurre drasticamente gli spazi al Luna Park a Muggiò.

Ecco cosa ha detto il sindaco: «Ci sono degli aspetti di legalità, di opportunità, ci sono aspetti emotivi, di equità, di cuore. Fare il sindaco non è semplice, come fare il consigliere, e più in generale non è facile prendere posizioni. Ci sono situazioni che addirittura, quando devi prendere delle decisioni, possono esporre non solo le famiglie dei soggetti su cui ripercuotono le conseguenze, ma a volte anche la tua. “Infame, per te solo le lame”. “Laverò altre ambulanze, ma prima o poi ti mando all’ospedale giuro”. Questo succede a quelle persone che si espongono. Abbiamo visto oggi quanti servitori delle Repubblica non giungono serenamente alla fine della loro vita».

Una mano sul cuore

Rapinese ha rivendicato coerenza, ribadendo l’intenzione di rispettare programmi e promesse. «Questo “Infame, per te solo le lame” non succede solo a chi decide per il Luna park – ha detto –. Nella vita da sindaco tanti mi chiedono di mettermi una mano sul cuore. Per i tavolini nelle piazze, per una proroga, un permesso a costruire, per fare lavorare operai e camerieri. Tutti i giorni dovrei mettermi la mano sul cuore. “Infame, per te solo le lame”. Ci sono tante cose che possono influenzare le scelte, ma io ho sempre cercato di restarne lontano». Pazienza se su alcuni temi, dai nidi ai parcheggi, questa maggioranza rischia di perdere voti e consenso.

Decisioni e conseguenze

«Mi aspetto che qualcuno pensi anche alla famiglia del sindaco – ha spiegato ancora il primo cittadino - “Infame, per te solo le lame”. Nessuno pensa alla mia famiglia? No eh? Tutto questo perché sul Luna Park ho parlato con i residenti di Muggiò e Camerlata. Non è una scelta nata dal nulla, ma ormai un anno fa, dando tempo per fare ricorso al Tar. Ed ho perso voti, li ho persi qui, nei parcheggi in Ticosa, come ho perso voti per far restare lo stadio in città. Oh, quanti amici di via Sinigaglia non mi hanno votato. Domani mattina dovrò prendere altre decisioni che avranno altre conseguenze. La verità è che la mia vita da quando sono qui è diventata meno serena e forse sto perdendo un po’ più di capelli del previsto, ma ho deciso che non inseguirò il consenso e non dirò sempre sì per far felici tutti».

Rapinese ha detto di avere settanta pagine sui social piene di «improperi». Frasi che poi vengono cancellate, con gli utenti critici, anche quelli gentili e cortesi, che vengono quasi sempre bloccati. Durante le preliminari dai banchi delle minoranze il consigliere del Pd Stefano Legnani in apertura ha espresso solidarietà al sindaco.

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