Mutui, aumentano le richieste
Como è terza in Lombardia

I primi tre mesi del 2021 vedono la Lombardia piazzarsi al secondo posto in Italia (dopo il Molise) con un incremento del 16,7%, molto superiore alla media nazionale che si attesta al 9,6%

Como

Tornano a crescere le richieste di mutui e Como si piazza al terzo posto in Lombardia, ben al di sopra della media regionale e a più del doppio di quella nazionale.

È quanto emerge dall’analisi delle richieste registrate sul sistema di informazioni creditizie di Crif (Centrale rischi finanziari) e relativa agli ultimi tre mesi.

I primi tre mesi del 2021, secondo i dati della società con sede a Bologna, vedono la Lombardia piazzarsi al secondo posto in Italia (dopo il Molise) con un incremento del 16,7%, molto superiore alla media nazionale che si attesta al 9,6%.

E all’interno del panorama Lombardo il Comasco è al terzo posto con il 21,1% (dopo Cremona con il 42% in più e Lodi con il 29,6%). Sopra la media lombarda e nazionale anche Lecco e Monza con il 19% circa e Milano con il 18,5% mentre di gran lunga sotto la media nazionale ci sono Brescia con l’8,4%, Varese con il 5,4% in più e Sondrio con lo 0,7%. Gli ultimi mesi del 2020 hanno registrano uno stop a causa della terza ondata di contagi mentre il report di marzo ha registrato variazioni significative con il primo trimestre del 2021 con numeri di richieste superiori agli ultimi nove anni.

L’importo medio delle richieste arrivate al Crif è stato pari a 136mila euro, più alto del 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2020.

In tre domande su dieci la cifra richiesta è per importi compresi tra i 100mila e 150mila euro. In una su quattro, pari al 25%, la cifra è più alta e compresa tra i 150mila e i 300mila euro. Il 21,4% chiede importi fino a 75mila euro e il 19% circa tra i 75mila e i 100mila.

«Dall’analisi della distribuzione delle richieste per durata - si legge nell’ultimo rapporto - emerge un leggero cambiamento di preferenza da parte degli italiani rispetto al primo trimestre 2020: la classe più richiesta risulta essere quella tra i 26 e i 30 anni, con il 26,4% del totale (più 3,9%). Si registra invece una lieve contrazione (-2,8% contro il 2020) per la classe di durata tra i 16 e i 20 anni, che corrisponde al 24,2% del totale. Nel complesso, circa 8 richieste su 10 prevedono piani di rimborsi superiori ai 15 anni, a conferma della propensione delle famiglie a privilegiare soluzioni che pesino il meno possibile sul bilancio familiare».

Osservando, infine, la distribuzione delle interrogazioni in relazione all’età del richiedente, l’ultimo aggiornamento evidenzia come nel primo trimestre 2021 sia stata la fascia compresa tra i 35-44 anni quella maggioritaria, con una quota pari al 33,5% del totale, seguita da quella tra i 25-34 anni, con il 26,8%. Complessivamente le richieste degli under 35 arrivano a incidere per il 29,3% sul totale.

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