Napoletani al settimo cielo in provincia di Como: «Maradona ci ha aiutato»

In festa I partenopei che vivono a Como: «Scudetto sudato e meritatissimo». Gaddi in piazza con i fratelli, Tufano allo stadio. Il questore: «Che emozioni»

Lo scudetto assegnato al Napoli al fotofinish in contemporanea alla partita al Sinigaglia tra Como 1907 e Inter, seconda a un punto di distacco, fa esultare i tanti tifosi azzurri in città. E tra loro c’è chi, per lavoro, era al Sinigaglia e chi, invece, è andato appositamente a Napoli.

«Sono tra i fortunati ad aver vissuto la stagione degli scudetti del Napoli, in prima persona o a distanza – racconta il questore Marco Calì – ma questo è diverso dagli altri perché inaspettato, è lo scudetto del sudore e della fatica». Parla dell’«ansia partecipativa» con cui i napoletani hanno vissuto la giornata «esplosa in una festa meravigliosa e, da uomo delle istituzioni, un modello in quanto mi risulta che, nonostante il numero incredibile di persone, si sia svolta con serenità e questo fa capire il livello di cultura sportiva che si sta raggiungendo».

Il questore si trovava, ovviamente al Sinigaglia: «Neanche un libro giallo poteva mettermi al centro di un contrasto di emozioni così forte che ho cercato di governare, in primis per la funzione pubblica che ricopro. Ma, a servizio concluso, ho potuto concentrarmi sulla gioia. Ero in collegamento con amici e parenti a Napoli e c’è stato un filo rosso che mi legava al San Paolo». Al Sinigaglia in servizio anche il comandante della Polizia locale Vincenzo Aiello: «È stato un bellissimo e avvincente duello tra due grandi squadre. Lo scudetto del Napoli è fatto soprattutto di lavoro e applicazione, che hanno permesso di sopperire al gap di talento che la rosa dell’Inter ha in più. Ha sfruttato al massimo il vantaggio di non giocare le coppe, uno scudetto inaspettato e, per alcuni versi, ancora più bello di due anni fa». Poi aggiunge: «L’essere al lavoro non è stato un sacrificio per me, ma un privilegio. Testa al Sinigaglia e cuore al San Paolo. E possiamo dire che l’azzurro, dal lago al mare, ha trionfato».

Sugli spalti

Era allo stadio Maradona il consigliere comunale di FdI Antonio Tufano, abbonato da oltre 20 anni e spesso presente: «Qui a Napoli ciò che si è vissuto è indescrivibile. Per la gente il calcio è sinonimo di riscatto sociale. Se non vivete la città nei suoi quartieri più popolari non potete rendervi conto di cosa significhi il calcio Napoli e di cosa sia significato Diego Armando Maradona, “scugnizzo” capopopolo, basti pensare che nelle piazze del capoluogo si sono riversate più di 3 milioni di persone e che le richieste per i biglietti sono state quasi un milione. Per quanto mi riguarda è stato lo scudetto più bello perché anche la mia seconda squadra, il Como, ha fatto un campionato incredibile».

La felicità

Il consigliere regionale Sergio Gaddi non è voluto mancare e ha raggiunto Napoli da Ragusa, dove si trovava per una conferenza d’arte, per vivere la serata con i fratelli Armando (partito da Como) e Rossana (da Pescara, dove insegna all’università). Impossibile trovare i biglietti come due anni fa, hanno guardato la partita in piazza Del Plebiscito: «Festeggiare lo scudetto del Napoli a Napoli – commenta - è un’esperienza irripetibile dove si vive l’entusiasmo e la fantasia di una città straordinaria e unica al mondo. La festa per le strade è una di quelle cose da provare almeno una volta nella vita. Per me è la seconda volta, ma ovviamente spero sia solo l’inizio di una lunga serie».

Fortino azzurro la pizzeria-trattoria Napoletano di Cermenate. «Una grande vittoria inaspettata a inizio stagione – commenta il titolare Luca Leva – e, quindi, più bella anche perché arrivata con un punto di scarto. È quello che a Napoli si chiama “scudetto degli scugnizzi”, vinto dalla strada, della sofferenza». Poco distante, a Fino Mornasco, super tifosi hanno addobbato un balcone con una bandiera lunghissima del 2025, ricalcando quello che avevano già fatto due anni fa.

Katia Coppola, titolare dei ristoranti “Fratelli Coppola” non nasconde che «stamattina la vena è molto più azzurra». E dice: «Più che festeggiato abbiamo tirato un sospiro di sollievo per uno scudetto meritatissimo». Agostino Donnarumma, dell’omonima pizzeria, esulta: «Ora tutti ci ammirano, alla conquista del quarto titolo, ma tutto questo non sarebbe mai esistito senza la conquista del primo scudetto grazie all’amore che Diego Armando Maradona ha avuto ed ancora oggi dall’alto ci ama».

L’avvocato Alessandro Grassotti commenta così: «Con Maradona pensavamo di aver visto tutto quello che il calcio poteva offrirci. Questi due ultimi scudetti hanno riacceso una passione che si stava pian piano assopendo. Il merito va al presidente De Laurentiis che ha ricostruito una squadra ed una società dal nulla e dal baratro del fallimento. Quest’anno è stato anche meno ingombrante». Serata speciale per l’ex assessore Livia Cioffi: «Per me è stata una doppia emozione, lo scudetto e il ricordo del mio papà, grande tifoso. Questo è infatti il primo scudetto senza di lui». Infine Mario Forlano, insegnante: «Parlo da sportivo e dico che è uno scudetto meritato, anche se come potenziale l’Inter ha una marcia in più».

© RIPRODUZIONE RISERVATA