“Nascere in centro”: Valduce, un progetto
contro la denatalità

Sanità Calo demografico del 5% anche nel 2023. Mariella Enoc: «Intervenire con azioni concrete». Open day il 30 settembre alla Casa Giovannina Franchi

L’ospedale Valduce si impegna per contrastare la denatalità lanciando “Nascere in centro”, un percorso offerto alle famiglie che hanno intrapreso l’avventura di mettere alla luce una nuova vita. Sabato 30 settembre dalle 10 alle 18 tutti i genitori potranno conoscere questa rinnovata offerta del punto nascite alla casa Giovannina Franchi di via Vitani.

«Sentiamo continuamente parlare del calo delle nascite – ha spiegato Mariella Enoc, procuratrice speciale del Valduce – Ecco: noi cerchiamo di fare qualcosa di concreto. Vogliamo essere vicini alle mamme, prima e dopo il parto, per farle sentire meno sole. Io non ho potuto essere madre, ma ho per così dire tante figlie adottive che lavorano e hanno problemi. Non esiste rispondere loro “state a casa”, non è corretto e non è giusto, non è questo il compito della donna. La nostra missione quindi è quella di aiutare la famiglia in tutto ciò che può essere utile. Il nostro ospedale, come ormai noto, intende costruire un nuovo Pronto soccorso a servizio della città, volendo assistere chi soffre di più. Ma vogliamo anche puntare sul reparto materno infantile perché i bambini rappresentano il futuro di tutti».

Un trend che preoccupa

E di bambini ce ne sono sempre meno. Da più di 5mila nascite all’anno nell’ultimo decennio la nostra provincia è arrivata a contare meno di 4mila neonati l’anno. La bilancia sociale pende dalla parte della terza età. «È un problema drammatico del nostro Paese – commenta Daniele Merazzi, primario del reparto Materno infantile – Al Valduce, stante l’attuale andamento, a fine anno saremo ancora sopra quota mille nascite. Ma purtroppo sono sempre meno gli ospedali lombardi medio piccoli a oltrepassare questa soglia. Anche nel 2023 il tasso di natalità atteso segna un meno 5%. Per invertire la rotta dobbiamo capire che oggi è venuta meno la rete di aiuto sociale e familiare».

Quindi il Valduce insieme ai consultori, in particolare “La famiglia” e “Icarus”, intende offrire alle mamme pomeriggi di gruppo, consulenze, corsi di arte e musicoterapia.

In più l’ospedale dopo il parto propone visite a domicilio con le ostetriche. «Incontri, controlli domiciliari, consultori aperti – ha spiegato Roberto Consonni, primario della Chirurgia e di Ostetricia e Ginecologia – Si tratta di un’investimento che il Valduce vuole fare, sono prestazioni gratuite che non sono comprese nei normali livelli assistenziali».

Anche dopo il parto

Il 30 settembre durante l’open day saranno presenti infermieri, ginecologi, ostetriche, psicologhe, tutta la rete che si è formata attorno al reparto dell’ospedale di via Dante Alighieri. Non mancheranno alcune attività per i bambini, tra giochi e maghi. Porte aperte infine al baby pit stop allestito per l’allattamento e il cambio in via Villani insieme all’Unicef.

««Non è importante solo seguire le mamme al parto – ha commentato Cristina Pezzin, coordinatrice ostetrica –. Dopo il parto c’è tutta la fase dell’accompagnamento che è altrettanto delicata». «Questa è un’opportunità per creare in città una rete di soggetti diversi – ha spiegato Irene Magni per il consultorio La Famiglia – al lavoro accanto a mamme e famiglie».

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