Natale, sindaco-negozianti l’idillio è finito: «Ingordi, non ci siete solo voi»

Feste sottotono Rapinese risponde alle polemiche sul centro città deserto a dicembre. Lui: «Possibile non basti mai?» La replica: «Si lamentano tutti, sono state fatte sciocchezze»

Luna di miele finita tra i commercianti comaschi e il sindaco di Como. Quest’ultimo, dopo le polemiche della categoria per un Natale sottotono, replica bollandoli così: soffrite di bulimia. Dopo le proteste di una parte di negozianti, dopo le richieste giunte da albergatori e imprenditori che chiedono il ritorno della Città dei Balocchi, il primo cittadino Alessandro Rapinese, per giorni in silenzio sul tema, ha risposto ai microfoni di Espansione Tv.

«Francamente a me questo Natale piace moltissimo, è questione di gusti – ha detto alla consueta intervista settimanale - probabilmente i commercianti vorrebbero altro. Ogni attività commerciale adorerebbe essere al centro di Disneyland per avere più opportunità. Capisco, noi però non siamo un’amministrazione in rappresentanza dei commercianti. Ho già cercato di assecondare tante richieste, la proroga dei tavolini dei locali, ma devo pensare ai cittadini. E mi pare indiscutibile che ora la città per chi vive a Como possa essere meglio vissuta».

Il primo cittadino

Troppo caos e traffico in tilt, durante i giorni pre natalizi la città murata fino al 2019 era presa d’assalto ed era davvero difficile muoversi. Oggi invece c’è passaggio solo nel fine settimana, ma comunque molto meno rispetto alle passate edizioni. «Ma proprio quest’anno i commercianti hanno intenzione di lamentarsi – così ancora Rapinese – dopo lo stra-boom che abbiamo avuto mi pare una sorta di bulimia. Non ti basta mai. Como è esplosa tutto l’anno, a Natale ancora? Magari pensiamo anche un po’, ma dico poco, a chi vive la città. I cittadini sono contenti di vivere in trappola?».

Meglio allora un Natale «più sobrio, più godibile e più civile». Basta con «le scene» viste in passato, «dove un comasco per prendere la macchina doveva stare fermo un’ora». Quel caos secondo Rapinese poteva piacere solo a chi ne traeva «un utile».

E comunque non è detto secondo il sindaco che le cose vadano meglio altrove. In effetti da queste colonne diversi negozianti di Cernobbio, nonostante le luci accese dalla Città dei Balocchi, hanno registrato un calo delle vendite. Prezzi e inflazione potrebbero avere inciso. Al contrario abbiamo già riferito dei commercianti lecchesi che di fatto hanno copiato il format comasco e si sono detti molto felici del loro nuovo successo.

Le reazioni

L’amministrazione targata Rapinese prima e dopo le elezioni è sempre stata molto vicina ai commercianti del centro, in molti hanno sostenuto il sindaco. La giunta stessa si dice al lavoro per la categoria, per esempio sul tema dei parcheggi. Le polemiche sulla kermesse natalizia però hanno creato parecchi malumori anche a molte storiche vetrine.

«Io sono un sostenitore di Rapinese, non ce l’ho con lui, sono suo amico – spiega per esempio Enrico Butti titolare del noto negozio di scarpe – però così è un disastro. Quando imbrunisce qui è un deserto. Si lamentano tutti, i bar prima lavoravano tanto tra caffè e cioccolate. Va bene ridurre un po’ luci e bancarelle, ma non siamo al ponte dei morti. Certe sciocchezze non si fanno».

«Penso che sia giusto attrarre turismo - dice il comasco Luca Michelini, docente di economia a Pisa, altro sponsor di Rapinese – porta lavoro. Potevano non piacermi le scelte artistiche dell’epoca, ma se c’erano dei problemi legati a traffico e parcheggi andavano gestiti e governati».

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