’Ndrangheta, il latitante era in Spagna. Tradito dalla fuga dopo un incidente

L’arresto Bloccato a Granada un cittadino sloveno ricercato da quasi 3 anni per traffico di droga

Un banale incidente stradale, con la fuga di uno dei protagonisti, ha permesso alla polizia spagnola di arrestare un cittadino sloveno ricercato da quasi tre anni dalla giustizia italiana. L’uomo era accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione e acquisizione indebita di esercizi pubblici, porto abusivo di armi e associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti nell’ambito di un’operazione che portà a una serie di arresti, eseguiti dai carabinieri nel giugno 2020.

Zihnija Alimanovic, 63 anni, formalmente residente a Malaga, era sempre sfuggito all’arresto. Nel novembre 2018 fu protagonista - secondo l’indagine di oltre due anni e mezzo fa - di una serata che poteva rischiare di finire male. Presenti Luigi Manno, 34 anni con casa in pieno centro a Como, e Igor Caldirola, giovane di Seregno nipote del boss Umberto Cristello. Proprio Caldirola, a detta di Alimanovic, sarebbe stato suo debitore per 150mila euro. Per questo lo sloveno era venuto in Italia, anticipando la visita con una telefonata alla compagna di Caldirola: «Io portato amici da Bosnia... se non mi porta i miei soldi iniziano a fare casino, brutte cose a te, tua mamma, tuo zio». A quella serata, secondo l’accusa, Manno portò con sé una pistola, per paura dello sloveno. Ma a portar pace di avrebbe pensato Ciccio Pakistna, al secolo Francesco Pelle, boss condannato all’ergastolo.

Ora Alimanovic è stato arrestato. Perché dopo un banale incidente l’auto guidata da una donna era fuggita. Il veicolo fu intercettato a Granada dalla polizia, parcheggiato all’apparenza abbandonato. Quando a presentarsi a ritirarlo gli agenti hanno visto un uomo, sono intervenuti. Quell’uomo era il ricercato dalla giustizia italiana. Ai poliziotti spagnoli avrebbe detto: «Tranquilli, non sono armato». Da qui l’arresto su mandato di cattura internazionale. In attesa della decisione sull’estradizione.

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