Nel secondo episodio del podcast, si sale sul Bisbino: «Tante vite di ebrei salvate dai giovani comaschi»

Ascolta qui Seconda puntata della serie“Lontano dagli oleandri” ispirata a un diario del ’43. La fuga della famiglia Vitali, le storie delle guardie di finanza comasche che aiutarono gli ebrei e la voce di una testimone oculare

«Si sale. È la via a men ben nota che porta al mio orto. Passo davanti alla sua porta, passo, salgo. Nel gruppo di case di Soldino vedo molta gente che si congeda dalle famiglie: sono i militari che partono con noi, sono trenta bravi ragazzi». La fuga della famiglia Vitali da Laglio inizia il 17 settembre 1943, alle nove di sera.

Ascolta "2. Bisbino, i guardiani della speranza" su Spreaker.Ascolta qui il secondo episodio del podcast ispirato a un diario scritto nel 1943 da un pittore milanese di origine ebraica, proprietario di Villa Oleandra, oggi dimora di George Clooney

Emilio e la sua famiglia, dopo aver saputo delle prime stragi di ebrei in Italia, tentano la fuga in Svizzera. Ma prima di arrivare al confine devono arrampicarsi lungo i pendii del monte Bisbino, sotto una pioggia scrosciante, mentre la notte avanza e copre la geografia dei monti lariani. I Vitali non sono soli: oltre a Anna e Salvatore, la coppia di amici che ha organizzato la loro fuga, c’è anche Andrea, un brigadiere. La piccola Marina, stanca della scarpinata, sale sulle sue spalle: un ricordo ancora fresco nella sua memoria e raccontato dalla sua stessa voce a distanza di 80 anni, in questo secondo episodio del podcast “Lontano dagli oleandri. Storia di una fuga”, scritto dai giornalisti Paolo Moretti e Martina Toppi.

Nell’episodio Severino Gerardo, tenente colonnello della Guardia di finanza racconta due storie tragiche ed eroiche di giovani guardie di finanza comasche che, su quegli stessi pendii del Bisbino, sacrificarono la vita per mettere in salvo altre famiglie in fuga, proprio come i Vitali. Il podcast è disponibile gratuitamente anche sulle principali piattaforme di streaming.

© RIPRODUZIONE RISERVATA