Neonati, numeri dimezzati in 15 anni

I dati Istat Si alza l’età media di mamme e papà, crollano le nascite. E le famiglie sono sempre meno numerose

Como

Meno neonati e più anziani. Ora anche gli stranieri fanno meno figli. Così la platea dei cittadini attivi si contrae, e la conseguenza è un allungamento dell’età lavorativa.

L’ultimo rapporto Istat analizza la discesa demografica che investe l’Italia in misura ormai costante da almeno quindici anni. Un calo che riguarda anche il nostro territorio. Da quasi 6mila neonati venuti al mondo nel 2009 nel Comasco siamo passati ai 3.731 del 2024. Le mamme alla fine dello scorso secolo arrivavano al parto a 30,9 anni, adesso la media comasca tocca i 33,1 anni (i padri a 36,4). Il tasso di fecondità per donna da 1,52 sempre in quindici anni è calato a 1,1. In famiglia da 3,5 componenti siamo scesi a 2,2. Quest’anno le cose non andranno meglio, nei primi sette mesi del 2025 abbiamo già perso il 7,7% delle nascite rispetto allo stesso periodo del 2024.

I dati

Con sempre meno donne in età da parto, invertire la tendenza diventa improbabile. Al calo della fecondità per generazione si associa un aumento delle donne senza figli. Servirebbero flussi di nuova immigrazione, oggi solo di passaggio, tanto più se rispetto al 2009 gli stranieri che qui hanno preso casa adesso fanno la metà dei figli. In quell’anno a Como sono nati 5.918 neonati, di cui 974 da mamme straniere. Nel 2024 su 3.731 neonati totali il contributo degli stranieri si è fermato a 462 bambini. Il calo delle nascite complessivo in questo lasso di tempo è pari al 36,9%, i neonati stranieri invece sono scesi del 52%. Un altro dato significativo che emerge: nel 1999 i bambini nati nel Comasco da genitori non coniugati erano il 5% dl totale, adesso il 36,9%. Il matrimonio non è più un legame preponderante.

Nell’ultimo studio dell’Istat non compare per il nostro territorio il numero di persone che emigrano, un dato nel bilancio non di secondaria importanza. Soprattutto perché si tratta più spesso di giovani, comaschi laureati con la valigia in mano pronti ad andare in Svizzera e in Inghilterra.

Proiezioni negative

Cosa accade alla nostra società? La popolazione giovanile secondo le proiezioni dell’Istat è destinata a ridursi, nel 2050 a Como e provincia del 9,6%. L’età lavorativa, da 15 a 64 anni, del 13,5%. Mentre la terza età, sopra ai 75 anni, nei prossimi venticinque anni vedrà una grande espansione, nel Comasco pari al 63,5%. A breve i minorenni saranno meno rispetto agli ultra settantacinquenni, detto che siamo già vicini al pareggio. Dunque, spiega sempre l’Istat, la fascia che va dai 65 ai 75 anni vedrà crescere il tasso di attività, con una tendenza a spostare più in là gli anni buoni per andare in pensione.

Il lavoro, la scuola, le cure sanitarie, perfino le abitazioni si stanno modificando in ragione dell’andamento demografico, stretto in un inverno sempre più rigido. In termini più generali nel panorama nazionale soffrono di più le regioni meridionali, ma il bilancio è in negativo anche al nord, fatta eccezione per alcune aree montane, Valle d’Aosta, Bolzano e Trento.

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