Niente ormeggi sul lago di Como: coda di barche nel fine settimana

Il dibattito Mancano infrastrutture e servizi per i turisti. Adesso anche approdare è diventato un problema

Troppe barche sul lago, e a riva mancano gli sbarchi e gli ormeggi. E succede quindi che, per sbarcare in città, soprattutto nel fine settimana durante la bella stagione, dozzine di barche si mettono in coda al porto di Sant’Agostino, l’unico vero attracco rimasto sul fronte lago. Ma le file di imbarcazioni rappresentano un pericolo reale, per le forze di polizia si tratta di una questione di sicurezza, e così la zona finisce sotto controllo.

L’effetto imbuto

L’esplosione del turismo ha creato al molo un effetto imbuto, soprattutto nelle giornata di sabato e di domenica, ormai invivibile. Si accavallano durante l’attesa dell’approdo taxi boat, navette private, oltre all’utenza dei cittadini che in Sant’Agostino hanno la loro barca. Sempre più spesso alla guida delle barche ci sono turisti stranieri alle prime armi, poco esperti di navigazione.

Si aggiunga che il pontile del molo resta ancora da sistemare, è in corso infatti un contenzioso tra la Como Servizi Urbani e la ditta che ha “riqualificato”, per così dire, il porto. In realtà i lavori contestati perché fatti male, non a norma, con dei ritardi di mesi, se si pensa che la consegna risale alla primavera del 2021.

L’alternativa per sbarcare in città è dirigersi verso la Marina 2, nella zona dei giardini a lago, che però è dotata esclusivamente di stalli a tempo, per intenderci con il parcometro.

La mancanza di attracchi per il settore turistico è una lacuna da colmare. Sempre più ospiti internazionali vogliono fare un giro in barca per ammirare la principale attrazione di Como, il lago.

Le alternative

Durante il famoso matrimonio del magnate inglese a Villa Olmo, quello al quale aveva cantato anche Lady Gaga, era stato approntato per gli ospiti uno sbarco temporaneo di fronte alla dimora storica di proprietà del Comune. Sbarco che oggi farebbe molto comodo alle tante imbarcazioni che visitano il nostro lago. Intanto per lo spazio, ma anche perché il pontile si trova dall’altra parte della città rispetto a Sant’Agostino, in una zona dotata di parcheggi dove ha inizio la bella passeggiata Lino Gelpi.

Non bastasse adesso il Patria ha mollato gli ormeggi ed è andato ai cantieri della Navigazione per un completo restauro. Dunque lo spazio ci sarebbe. La proposta di attivare un nuovo attracco a Villa Olmo, caldeggiata dal Comune, è però ferma da mesi. Non lontano, infatti, c’è l’Aeroclub, con le esigenze dell’aeroporto per le manovre di rullaggio e di decollo e atterraggio dei velivoli, che finiscono per essere intralciate da eventuali approdi in quel punto.

Resta un piccolo carico e scarico interno allo scalo di Tavernola, ma è stretto e poco usato.

La crescita esponenziale di turisti e visitatori negli ultimi anni ha anche accresciuto il numero dei proprietari di imbarcazioni. Ormeggiare la propria barca è dunque diventato sempre più complicato. Csu gestisce per conto del Comune 418 ormeggi, 195 alla Marina uno, 104 alla Marina 2 e 72 a Sant’Agostino, i restanti tra Tavernola e Villa Olmo. A causa dei lavori in Sant’Agostino qualche posto è venuto meno e Csu ha spostato alcuni assegnatari alla Marina. Il bando per assegnare gli ormeggi comunque dura cinque anni, è già in essere e scade l’anno prossimo. Le domande sono sempre tante, bisogna procedere con il sorteggio. Al momento c’è una lista d’attesa con circa un centinaio di richieste. Dovesse mai liberarsi un posto.

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