No alla violenza sulle donne: un lungo “minuto di rumore” alla Magistri

Scuola Ieri gli studenti dell’istituto tecnico Magistri Cumacini si sono riuniti in auditorium in occasione dell’evento “Voci di ieri, donne di oggi”

«Le donne non vogliono il silenzio. Sarebbe come girarsi e dare le spalle. Silenzio significa far finta di niente, finisce il minuto e non ci si pensa più. Noi invece dobbiamo pensarci sempre, non solo un giorno ma tutto l’anno e fare un minuto di rumore per ricordare queste donne che non torneranno più».

Questo l’invito lanciato ieri dagli studenti nell’auditorium della Magistri, in occasione dell’evento “Voci di ieri, donne di oggi” organizzato dal comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di commercio Como-Lecco in collaborazione con la Magistri, Cias e Setificio.

Sono stati i ragazzi i veri protagonisti della giornata, la cui preparazione è iniziata già a settembre. È stata allestita una mostra dedicata all’argomento e creato un abito: il top aveva scritte riportanti citazioni dette dai carnefici di donne vittime di violenza e, all’interno del sostegno, ritagli di articoli di giornale e le foto degli occhi di alcune vittime. Gli studenti hanno poi preparato interviste a donne che hanno raggiunto il successo, per far passare l’idea di figure capaci di realizzarsi.

L’incontro, moderato dall’avvocato Monica Rosano, ha visto la partecipazione di numerose istituzioni, a conferma di quanto il tema sia sentito, soprattutto alla luce dei recenti fatti di cronaca. «La rivoluzione culturale è solo nelle vostre mani. Le rivoluzioni hanno bisogno di tempo e i cambiamenti sono lenti, ma se voi ragazzi ne parlate anche fuori del problema, significa che gli adulti hanno fatto un buon lavoro» sono state le parole dell’avvocato Rosano.

«Le donne non possono avere un rafforzamento del ruolo nella società se non le mettiamo nelle condizioni di farlo – ha sottolineato Antonella Mazzoccato, presidente del comitato organizzatore dell’evento -. Il primo passo è avere rispetto per loro. Se ci fosse, non ci sarebbe la violenza di genere e il bullismo. Vogliamo suscitare un cambiamento culturale nella società, chi meglio dei ragazzi può farlo? Ringrazio soprattutto voi. Se siete qui significa che ci tenete e, se ci tenete, la speranza c’è». Presente anche il sindaco di Como Alessandro Rapinese che ha sottolineato come l’incontro debba servire «a confrontarsi su un tema che deve sparire, perché deve sparire la violenza su una donna, su un compagno di classe, sui social. Non permettiamoci di essere così stupidi». Complimenti anche dal consigliere regionale Angelo Orsenigo, per la sensibilità mostrata all’evento sul tema della violenza di genere.

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