«Non trovo taxi per i miei clienti. Così li porto io»: la denuncia dell’albergatore comasco

La polemica Fulvio Pizzetti, titolare del “Panino Buono”«Una sera sì e una nomi tocca dare passaggi»

Gli esercenti la sera si trasformano in tassisti, soprattutto quando piove.

I titolari di hotel e locali in città rilanciano un problema irrisolto per il settore del turismo, mancano i taxi per accompagnare i clienti ed è difficile se non impossibile garantire soluzioni alternative.

«Disperato»: la parola al titolare di due ristoranti

«Sono disperato, ho tre locali in centro a Como e una sera sì e una sera no mi tocca dare un passaggio ai miei ospiti – racconta Fulvio Pizzetti, titolare dei due ristoranti Panino Buono e di una piccola residenza in via Rienza – sono spostamenti da pochi minuti, ma non posso fare altrimenti. Predo la mia auto privata e mi metto a guidare per loro. La sera tardi, finita la cena, molti clienti non hanno modo di rincasare. Restano al centralino del radio taxi ore, e noi con loro, senza ricevere risposte. I mezzi non arrivano mai. Soprattutto quando piove, forse perché la domanda aumenta. Mancano i taxi. E’ così da anni, anzi è sempre peggio. Per una città che vuole avere una vocazione turistica questo è un problema grave e molto serio. Si tratta di un servizio pubblico, non di un vezzo.».

Ci sono alcuni albergatori che si stanno organizzando insieme con delle navette, trovando servizi esterni a cui dare incarichi mirati durante certe fasce orarie. La carenza di corse la sera e la notte è critica soprattutto per uscire dalle porte della città, nei Comuni limitrofi, i tassisti coprono infatti in particolare il capoluogo provinciale. In questo caso comunque i locali di Pizzetti hanno tutti sede a Como.

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Sos al dipendente

«Mi è capitato di dover chiamare a casa la sera tardi un dipendente – racconta Pizzetti – pregandolo di prendere la sua auto per aiutare una famiglia bloccata al ristorante. Era mezzanotte e mezza e dovevo chiudere il locale. Una coppia di genitori stranieri con una bimba ormai addormentata sul tavolo non riusciva a trovare un taxi per tornare in albergo. Io ero venuto in moto e mi si stringeva il cuore».

In campagna elettorale Confcommercio aveva lanciato un appello ai candidati sindaco

Molti albergatori e ristoratori hanno già testimoniato racconti simili da queste colonne, spiegando che non di rado i loro clienti stranieri la sera sono costretti a fare l’autostop fuori dalle porte dei loro locali. La carenza di taxi a Como è nota, Confcommercio in campagna elettorale si è rivolta ai papabili sindaci elencando i maggiori problemi che il settore del turismo è costretto ad affrontare, citando anche «il servizio taxi inadeguato con richieste di nuove licenze inevase e un regolamento obsoleto». L’attuale amministrazione comunale si è impegnata a concentrarsi sul tema, tra le tate urgenze e gli argomenti che ha già in elenco.

Di contro i rappresentanti dei tassisti si sono sempre difesi puntando il dito contro tutta la restante rete di trasporto pubblico, dai bus ai treni ai battelli. Un servizio che a loro dire lascia buchi enormi che i taxi non riescono a coprire e che in effetti la sera e la notte è ridotta al minimo. I tassisti di Como sottolineano inoltre come le loro proposte per migliorare l’offerta siano rimaste a lungo inascoltate.

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