
Cronaca / Como città
Sabato 05 Luglio 2025
«Nuovo Iban», e incassa lo stipendio: Asf truffata da un finto dipendente
La storia Ha comunicato all’ufficio personale il nuovo conto su cui versare il denaro. Quando il trucco è stato scoperto al vero autista è stato comunque pagato quanto dovuto
Si finge un dipendente dell’Asf e riceve dagli uffici lo stipendio tramite Iban.
L’azienda del trasporto pubblico locale ha subito negli scorsi giorni una truffa inedita, al pari del povero lavoratore rimasto senza stipendio. Un truffatore ha contattato a nome dell’addetto alle autolinee l’ufficio personale, volendo comunicare un cambio del codice Iban sul quale caricare il consueto salario. Gli amministrativi hanno così preso nota del nuovo codice e al termine della mensilità hanno effettuato il versamento, direttamente però nelle tasche di uno sconosciuto malvivente.
La vicenda
Il lavoratore di Asf, senza la paga, ha poi chiesto delucidazioni all’azienda non avendo ricevuto lo stipendio. Fatti i dovuti controlli il codice Iban della banca, mai cambiato, non corrispondeva più al suo. Uffici e dipendente si sono così accorti della truffa, ormai andata a segno. Come ovvio l’addetto alle autolinee ha poi ricevuto lo stipendio, Asf ha provveduto a dare il salario al suo dipendente dovendo poi denunciare alle autorità l’accaduto.
In allerta gli altri dipendenti: non è la prima truffa di questo tipo
La notizia della truffa, chiacchierata, ha messo in allarme anche altri dipendenti e conducenti dell’azienda dei bus pubblici. Più volte le cronache locali hanno raccontano di truffe simili, polizia e carabinieri in alcuni casi sono anche riusciti a risalire alle persone che hanno raggirato delle aziende comunicando via telefono e mail Iban differenti, per ricevere gli stipendi dei lavoratori. È in particolare tramite le mail che i malintenzionati riescono a farsi gioco degli uffici amministrativi delle imprese, inviando messaggi con i giusti nomi e cognomi e le relative generalità dei dipendenti. Non è detto però che il codice bancario ricevuto l’accredito sia legato alla persona fisica da perseguire, il compito per le forze dell’ordine non è elementare. In altre situazioni invece il truffatore è stato individuato e punito dalle autorità secondo legge.
Chiesto un commento ad Asf l’azienda ha preferito non rilasciare dichiarazioni, pur confermando l’accaduto.
I numeri delle truffe
Secondo i dati di Fabi, la federazione autonoma bancari, a Como l’anno scorso sono stati rubati 2,8 milioni di euro tramite truffe e frodi online, tramite computer o smartphone. Dunque il bottino dei pirati informatici ammonta a 233mila euro al mese. Numeri in aumento del 30% rispetto all’anno ancora precedente, il 2023. Al contrario i colpi tradizionali, legati a banconote e contanti, si sono di molto ridotti negli ultimi anni, la circolazione della carta appartiene del resto almeno in parte al passato. Password, pin, codici, iban, è così che si ruba al giorno d’oggi. Bisogna fare molta attenzione a mail, sms, perfino Whatsapp. E’ bene non cliccare mai su link sospetti.
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