
Cronaca / Como città
Giovedì 17 Luglio 2025
Oggi il vertice dei parapetti: la società regionale propone un concorso
Il caso Colpo di scena dopo la bocciatura del prototipo. L’idea è coinvolgere architetti in una gara internazionale. Se ne discuterà subito con i tecnici di Comune e Regione
La scelta del futuro parapetto del lungolago potrebbe passare, essendo una decisione destinata ad avere effetti permanenti nella zona più bella della città, da un concorso internazionale di progettazione. Questa è la proposta che Aria (la società regionale che sta seguendo il cantiere antiesondazione dal 2016) presenterà questa mattina durante un vertice convocato con Regione e Comune di Como. Un modo per cercare di trovare una soluzione maggiormente all’altezza della città, offrendo una possibilità di scelta più ampia e, soprattutto, dopo una serie di bocciature – per ragioni molto diverse tra loro – di tutte le ipotesi vagliate nel corso degli ultimi anni, incluse le polemiche feroci sollevate dal prototipo presentato a metà maggio nella zona di Sant’Agostino richiesto dalla Soprintendenza (che aveva autorizzato il progetto su carta, ma lo aveva subordinato alla realizzazione di un campione in scala 1:1 con l’obiettivo di valutarlo nel contesto) e che ha incassato scetticismo in primis dalla Regione, ma anche dalla Soprintendenza che non ha dato poi parere favorevole alla sua realizzazione sull’intera passeggiata.
Servirà altro tempo
La storia del parapetto è lunga e complessa e, per arrivare alla conclusione, ci vorrà inevitabilmente ancora del tempo anche se, va detto, da gran parte della città la richiesta arrivata dopo il caos sollevato dal campione contestato, è quella di guardare maggiormente alla qualità dell’opera anche se bisognerà aspettare. Andando con ordine, il parapetto storico, quello con i timoni realizzato nel 1899 dall’azienda Bernasconi, era stato prima parzialmente ristrutturato nell’ambito dell’appalto assegnato dal Comune di Como a Sacaim e, successivamente, dopo l’intervento di Infrastrutture Lombarde (poi diventata Aria) è stato recuperato e consegnato a Palazzo Cernezzi. Dopo un primo studio affidato da Aria era emerso, considerando le norme in materia di sicurezza, che “i timoni” non rispettavano le regole in primis per l’altezza.
A quel punto, nel novembre 2023, erano state presentate quattro soluzioni alternative e una proposta che replicava la versione storica in chiave moderna, ma era stata cassata dalla Soprintendenza. Nel gennaio 2024, erano state presentate tre ulteriori proposte di parapetti in metallo e, pochi mesi dopo, su ulteriore richiesta della Soprintendenza, era stata sviluppata da Aria una soluzione completamente in vetro, scartata però dal Comune di Como (il sindaco in più occasioni ha contestato il vetro per questioni manutentive). A quel punto si ritornò su una delle tre proposte, che la Soprintendenza chiese di sviluppare con un primo ok subordinato però alla realizzazione del famoso prototipo (affidato anche quello all’esterno in quanto non incluso nella progettazione) ritenuto non soddisfacente praticamente da tutti.
Ennesimo tentativo
E ora, viste le ipotesi scartate, quelle accantonate fin da subito e il caso del parapetto che ha determinato una sollevazione popolare, la società regionale ha deciso di proporre una nuova strada che sarà al centro dell’incontro tra i tecnici di Aria, Regione e Comune. Un concorso aperto ad architetti non solo italiani, ma di diversi Paesi, con l’obiettivo se non di trovare il parapetto perfetto, almeno quello di trovarne uno non universalmente contestato.
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