Ospedale di Comunità (forse) a novembre

Via Napoleon a Annunciato più volte, riceverà l’accreditamento questo autunno. Ospiterà pazienti non acuti

Como

A novembre apre l’ospedale di Comunità in via Napoleona. Annunciata da anni finalmente, tra un mese o poco più, è attesa l’apertura del nuovo servizio per pazienti non acuti.La precedenza era stata data allo stesso servizio a Cantù. Conclusa la ristrutturazione della palazzina dal lato di via Teresa Rimoldi, l’Asst Lariana è ormai pronta a inaugurare l’ospedale di Comunità cittadino. Letti e arredi in via Napoleona sono già arrivati. Mancano i pazienti (che non dovrebbero mancare, nel nostro territorio mancano posti letto per lungo degenti e malati cronici), e il reclutamento dei medici non è scontato. Di certo i geriatri del Sant’Anna seguiranno i pazienti anziani, pur dovendo fare le ore anche in reparto, quindi l’ospedale sta cercando di coinvolgere guardie mediche e personale infermieristico.

Al netto dei problemi organizzativi però dal primo novembre a Menaggio l’altro ospedale di Comunità sarà interessato per cinque mesi da cantieri e lavori e perciò l’Asst Lariana conta di poter utilizzare alcuni dei letti operativi in via Napoleona. A tal proposito è ancora in corso la fase di accreditamento con l’Ats Insubria, la nuova struttura però dovrebbe presto offrire ai comaschi 20 nuovi letti per pazienti non acuti.

Accreditamento

«L’iter di accreditamento dell’ospedale di Comunità di Como con Ats è attualmente in corso – conferma l’ex azienda ospedaliera - al momento, l’apertura della struttura è prevista per il mese di novembre».

Cos’è l’ospedale di Comunità?

Varato dall’ultima riforma regionale è una degenza intermedia tra l’ospedale vero, per casi gravi e acuti e il territorio, per pazienti che devono stabilizzare le loro condizioni, che faticano a tornare a casa, che hanno bisogno di cure non intensive e controlli. Si può accedere per decisione dell’ospedale, su richiesta del medico di famiglia, oppure tramite Pronto soccorso. E’ proprio questo servizio che manca al nostro territorio, benché ormai anche Cantù, Mariano Comense e Menaggio abbiano attivato gli ospedali di Comunità nel Comasco scarseggiano i posti letto per pazienti non acuti, in strutture e comunità, nelle residenze per la terza età. Tutti malati cronici, fragili che superate le operazioni o le urgenze hanno ancora bisogno di assistenza.

Il futuro della Casa

Resta invece in dubbio il futuro della vicina casa di Comunità di via Napoleona, dove pure sono partiti negli ultimi due anni servizi nuovi rispetto a quanto già presente nel monoblocco. Qui dovevano iniziare a lavorare i medici di famiglia che però si sono sempre opposti a fare visite e controlli nelle case di Comunità. La nuova riforma prevede l’obbligo solo per i nuovi medici, pur sempre dei libero professionisti, di fare alcune ore in questi spazi, ma sempre se non hanno già più di 1500 assistiti da seguire, un fatto che interessa la quasi totalità dei dottori. L’alternativa è di nuovo il ricorso alle guardie mediche, che però sono pochissime, si tratta più spesso di giovani specializzandi già impegnati nei turni di notte.

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