Ospedale di comunità, pochi dottori: per aprire serve la guardia medica

Sanità Di giorno i venti degenti non acuti verranno seguiti dai geriatri in forza al Sant’Anna. Di notte si punta sulla continuità assistenziale, che con questo organico resterebbe sguarnita

Como

Mancano medici per aprire l’ospedale di Comunità da novembre. L’Asst Lariana ha chiesto alle guardie mediche di via Napoleona di coprire le notti tramite reperibilità nel nuovo reparto per pazienti non urgenti ormai pronto in cima all’ex Sant’Anna dal lato di via Teresa Rimoldi.

Pazienti non gravi

Di giorno questo nuovo servizio con venti posti letto per pazienti non acuti, magari lungodegenti, verrà seguito dai geriatri dell’Asst Lariana, ma di notte a supporto degli infermieri serve in caso di evenienza almeno un camice bianco. Altrove, da Cantù a Menaggio, gli ospedali di Comunità sono collocati all’interno degli ospedali tradizionali, quindi gli specialisti già presenti possono unire le forze e fare uno sforzo aggiuntivo. In questo caso invece a Como è più complicato se non impossibile per i medici fare la spola tra il nuovo e il vecchio Sant’Anna.

Le guardie mediche attive negli ambulatori che fanno angolo tra via Napoleona e via Colonna invece avrebbero questa possibilità, chiamati al telefono in caso di bisogno. Andare all’ospedale di Comunità però, spiegano, significherebbe lasciare la continuità assistenziale, quando di turno di solito ci sono tre-quattro medici. Le guardie in teoria, tramite il numero 116 117, possono di notte anche doversi allontanare dall’ambulatorio per fare le visite domiciliari, che anche per ragioni di sicurezza in genere effettuano in coppia. Dunque dopo un primo incontro con i responsabili dell’Asst Lariana sono state sollevate alcune perplessità. Insomma, è chiaro che servirebbero più medici.

Si aggiunga che su 33 guardie mediche in via Napoleona una sola è per così dire di ruolo, tutti gli altri sono medici giovani, specializzandi, con poca esperienza e impegnati tra corsi e lezioni. Inoltre sempre da novembre, medici permettendo, in via Napoleona la sera e nei festivi dovrebbe aprire anche l’hub per le patologie simil influenzali, virus e infezioni che verrebbero qui dirottate invece di correre in Pronto soccorso. Infine le guardie mediche attendono anche la riprogrammazione della centrale operativa territoriale, centralini che risponderanno dal varesotto e che però smisteranno le chiamate a loro per il territorio della provincia di Como. Un’altra incombenza.

La conferma di Asst

Ciò nonostante l’Asst Lariana conferma che l’apertura dell’ospedale di Comunità è ormai vicina e che allo stato attuale «non si ravvisano criticità». «Come da programma, si sta lavorando alla realizzazione dell’apertura nei tempi previsti, nel rispetto degli standard regionali. L’apertura è subordinata, com’è noto, al completamento dell’iter amministrativo: si è in attesa della delibera di accreditamento da parte di Ats Insubria, che dovrebbe essere in dirittura d’arrivo». Dalle 8 alle 20 all’ospedale di Comunità quindi saranno presenti i geriatri del Sant’Anna, quanto alle notti è prevista la presenza di infermieri che «in caso di necessità potranno contattare il servizio di continuità assistenziale di via Napoleona». «L’azienda – spiega sempre l’Asst Lariana attraverso una nota - ribadisce il proprio impegno nella realizzazione dell’ospedale di Comunità quale struttura intermedia fondamentale nel percorso di cura per pazienti che non necessitano di ricovero ospedaliero, ma richiedono assistenza sanitaria continuativa».

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