Palazzetto, dieci anni fa la chiusura. Le società sportive: «Nessuna certezza»

Lo sport negato Il 20 dicembre 2013 fu l’ultimo giorno di allenamento nella struttura a Muggiò. Da allora Como non ha una alternativa adeguata: «Una grave perdita, e nulla si muove»

Era giovedì 20 dicembre 2013 quando gli atleti del karate furono gli ultimi a uscire, per sempre, dal palazzetto dello sport di Muggiò prima della sua definitiva chiusura. Da allora sono trascorsi dieci anni, ma non è un compleanno da festeggiare: non solo non è stato ancora costruito un nuovo impianto, ma non c’è nemmeno l’ombra.

Il basket sfrattato

Il punto di forza del “Centro Sportivo Muggiò” (così recita ancora oggi l’insegna) era di essere polivalente per diverse discipline su due palestre. Aveva ospitato la serie A di basket della Comense, ma era soprattutto un luogo di sport e di vita quotidiana. Nell’ultima stagione giravano nove società ed entravano oltre 300 atleti al giorno. Tutti sfrattati.

Il Basket Antoniana, club storico a Muggiò per 40 anni, ha vissuto sulla propria pelle l’epilogo: «La situazione era surreale - ricorda Stefano Rossi - Entrava acqua dal tetto, il parquet si stava alzando, e avevamo rinviato una partita perché il riscaldamento si bloccava e dentro c’erano 4 gradi. Meno male che abbiamo insistito con il Comune di Como per far riaprire il Palasampietro di Casnate, abbandonato da un anno e mezzo, e farci traslocare lì. Ma l’abbiamo pagato a caro prezzo. Siamo andati avanti ma senza Muggiò abbiamo perso la nostra identità legata alla città, abbiamo perso il minibasket e le giovanili dopo che avevamo lanciato un giocatore come Abass, e ulteriore beffa il Comune ci ha tolto diverse ore perché adesso a Casnate c’è di tutto, anche società di Cantù e Albese pur essendo un impianto di Como. È una vergogna che in dieci anni non si sia visto nulla».

Il nuovo palazzetto ? «Lo farei polifunzionale sul modello svizzero, massimo 1500 spettatori, e soprattutto a costi accessibili per le società» suggerisceRossi.

Ginnica, che danno

La perdita di Muggiò è costata cara anche alla Ginnica 96: «Avevamo due atlete di altissimo livello, con due allenatori venuti dalla Bulgaria – spiega Antonella Larotonda, direttrice tecnica della società - Ebbene, abbiamo dovuto cederle ad altre società, sono entrate in Nazionale e sono andate alle Olimpiadi del 2016. Non c’erano altre strutture e abbiamo dovuto addirittura chiudere la sezione di artistica. Poi grazie all’assessore Galli siamo ripartiti a Trecallo. Il problema è che a Como le palestre scolastiche non sono idonee o i Consigli d’istituto non ci fanno entrare. E a Casnate, l’unica con 12 metri di altezza, non ci danno ore sufficienti».

«Ogni volta sotto elezioni ci chiamano, ma aspettiamo il nuovo palazzetto da dieci anni – aggiunge - Sembra una nuova Ticosa: è una vergogna».

«Siamo l’unico capoluogo di provincia a non avere un palazzetto dello sport: tanto per dire, Crotone ne ha due, e non parlo di palestre - dice Maurizio Casarola del Club atletica pesante di Como - Siamo stati la prima società a entrare a Muggiò nel 1970 e una delle ultime a uscire. Siamo nati a Como, ma ora siamo itineranti fra Varese e Milano».

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