Palestra Ronchetti ancora chiusa. Società fuori sede da due anni

Impianti sportivi I lavori in via Giulini per rifare l’impianto antincendio. Polisportiva Comense: «Danneggiati» - Basket Como: «Silenzio dal Comune

Con il palazzetto dello sport chiuso da dieci anni e la piscina olimpica da cinque, un altro prezioso impianto sportivo della città come la palestra Ronchetti di via Giulini ha le porte sbarrate ormai da quasi due anni. Costruita nel 1993 e successivamente intitolata a Liliana Ronchetti, leggendaria giocatrice della Comense, la palestra di Como Borghi non ha mai avuto il certificato di prevenzione incendi. Solo nel 2013 sollecitato dalla Federbasket il Comune ha quindi limitato l’ingresso a 99 persone. Poi una volta cessata la concessione della Pallacanestro Como (maschile), è stato imposto il divieto di pubblico, fino a chiudere del tutto la struttura per motivi di sicurezza. Adesso Polisportiva Comense (basket e volley) e Basket Como (femminile) sperano di rientrare al più presto. Ma anche il Basket Antoniana Como è stato costretto a emigrare fuori città.

«Siamo fiduciosi che l’amministrazione comunale risolva i problemi come promesso – sottolinea Guido Corti, presidente della Polisportiva Comense - Essendo costretti a giocare sempre fuori Como, facciamo fatica a svolgere l’attività e a far appassionare le famiglie alla pallacanestro. E questo va a discapito anche dei risultati e della credibilità societaria. Se il sindaco ha voglia di ascoltare le società, siamo a disposizione».

«Abbiamo giocato in serie C per due anni senza pubblico in via Giulini ed è stato surreale – aggiunge il presidente del Basket Como, Luciano Mastrapasqua - Adesso ci alleniamo tra Casnate, dove però le società di Cantù ci hanno tolto delle ore, e Fino Mornasco. La situazione così è difficile e infatti i risultati ne hanno risentito. Ormai anche questa stagione, a furia di rinvii, è andata: non abbiamo comunicazioni dal Comune, ma speriamo di tornare nella Ronchetti al più presto».

Il Comune non rilascia nessuna informazione, i lavori di messa a norma però sarebbero in dirittura d’arrivo. «Abbiamo finito l’antincendio, e tutto ciò che era appaltato è finito – ha detto di recente il sindaco Alessandro Rapinese a “CiaoComo” -. Manca la consegna di due o tre porte, ma non è questo il motivo per il quale ad oggi non è aperta. È che stiamo rifacendo dal punto di vista formale tutte le valutazioni, per ogni singolo impianto, per poterli aggiudicare con la nuova normativa del codice degli appalti dell’anno scorso».

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