Palestra Ronchetti, sospeso il bando
che premiava il volley

Il caso Il Comune decide di fermarsi in autotutela per evitare il rischio di un ennesimo ricorso al Tar. A protestare erano stati Comense e Basket Como

L’avviso per l’assegnazione della palestra “Ronchetti” di via Giulini è stato sospeso ieri dal Comune per 30 giorni.

L’atto è stato firmato dal dirigente del settore Patrimonio Giovanni Fazio che motiva lo stop scrivendo «in attesa dei dovuti approfondimenti tecnico/giuridici a seguito dell’istanza di sospensione in autotutela della procedura di affidamento in concessione della palestra comunale con diffida e formale preavviso di ricorso al Tar».

«Un atto di responsabilità»

A protestare erano stati la Polisportiva Comense e il Basket Como che già dopo la delibera di giunta di ottobre avevano annunciato che con la pubblicazione dell’avviso si sarebbero rivolti al Tar se necessario. Nel documento tra i criteri da inserire era previsto che la palestra dovesse essere destinata «a società sportive che garantiscano la partecipazione a campionato di livello nazionale di pallavolo» oltre all’«utilizzo dell’impianto tutti i giorni infrasettimanali dalle 8 alle 14 per sport diversi dalla pallavolo». Situazione poi riproposta nei documenti tecnici che hanno portato agli atti formali delle società e allo stop deciso ieri dal Comune. «Le palestre comunali, in quanto beni pubblici – fanno presente il presidente della Polisportiva Comense 2015 Guido Corti e il numero uno del Basket Como 1956 Luciano Mastrapasqua - devono essere messe a disposizione dell’intera collettività sportiva. Consentirne l’accesso a una sola disciplina, significa tradire sia lo spirito della Costituzione sia i principi cardine della riforma dello sport. Mettere a disposizione l’unica palestra cittadina omologata per i campionati federali di più sport, ad una sola disciplina sportiva, non è proprio quello che suggerisce la normativa. Se gli uffici hanno ritenuto di sospendere un procedimento basato solo sulle scelte politiche della giunta e di approfondire il discorso, piuttosto che ritrovarsi a doversi confrontare con l’ennesimo ricorso al Tar, è un grande atto di responsabilità e di competenza da parte dei dirigenti comunali». I due presidenti ribadiscono di non avere alcun problema con la pallavolo: «Meritatamente la società di volley è stata promossa in serie B e necessita di spazi adeguati, ma utilizza la palestra in esclusiva già da due stagioni e non può dare accesso ad altri nemmeno quando gioca fuori casa, per decisione di una politica che non ha mai nemmeno provato a considerare un’alternativa e che non conosce le regole pratiche dello sport».

Aspettando il palazzetto

E ancora: «Visto che passeranno ancora molti anni prima di vedere il nuovo palazzetto dello sport di Muggiò e che il Comune ha deciso di non rinnovare la gestione del Palasampietro, la speranza è che siano rispettate le reali necessità, in mancanza di alternative in città». Definiscono infine il possibile utilizzo dalle 8 alle 14 dei giorni infrasettimanali «solo una mancanza di competenza e conoscenza del mondo dello sport, comunque grave per un assessore allo sport».

© RIPRODUZIONE RISERVATA