Passaggi a livello in centro città
«Ok ai nuovi tempi altrimenti stop ai treni»

Sabato entrerà in funzione il nuovo sistema che arriva a più che raddoppiare l’attesa alle sbarre - Decisivo l’incontro fissato per mercoledì al ministero

In cinque giorni Como si gioca il destino almeno dal punto di vista dell’aumento del caos viabilistico lungo il girone. Sabato mattina, infatti, è prevista l’attivazione del nuovo sistema di sicurezza dei passaggi a livello tra Borghi e Lago che, secondo le stime fornite da Ferrovienord, società che gestisce l’infrastruttura, raddoppierà i tempi d’attesa con le sbarre abbassate.

L’unica possibilità di evitare i problemi alla viabilità che già negli orari di punta è molto problematica, è nel vertice convocato per mercoledì al ministero del Trasporti che riunirà tutti gli attori: Ferrovienord, l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie, oltre a Regione e Comune. La richiesta era stata fatta direttamente al ministro Paola De Micheli dalla parlamentare comasca del Pd Chiara Braga, che si era attivata per cercare una via d’uscita.

Adesso la partita è a arrivata al minuto decisivo. O si riuscirà ad ottenere una deroga all’entrata in funzione del sistema, oppure da sabato scatterà la novità. A metterlo nero su bianco, una manciata di giorni fa, i vertici della società. In una comunicazione indirizzata al ministero dei Trasporti e, per conoscenza, a Regione e Comune, hanno infatti scritto che l’attivazione del cosiddetto sistema Scmt (Sistema di Controllo della Marcia del Treno) è prevista per sabato 26 settembre. Ma hanno aggiunto: «Fatte salve le eventuali diverse determinazioni che dovessero essere assunte in occasione del tavolo di confronto». La lettera è dell’8 dicembre e serviva anche a chiedere la convocazione dell’incontro. Da Milano scrivevano infatti che il vertice «riveste carattere di urgenza». Il motivo? «La mancata attivazione del sistema di protezione Scmt - scrivevano - entro il 26 settembre comporterebbe l’inibizione della circolazione ferroviaria della tratta in questione». E chiudevano dicendo che in assenza dell’incontro «ci vedremo costretti nostro malgrado a procedere con l’attivazione del citato sottosistema».

A questo punto mercoledì si saprà se verrà trovata una mediazione, oppure se da sabato pedoni, auto, moto e pure le ambulanze dovranno aspettare più tempo. Da capire anche se la società milanese si presenterà al tavolo con anche proposte alternative, cosa che non possono certo fare gli enti locali. Nel dettaglio, lo ricordiamo, i nuovi tempi comunicati a metà agosto da Ferrovienord al sindaco Mario Landriscina prevedono che le sbarre di viale Battisti (il punto peggiore dal punto di vista viabilistico) passeranno da una chiusura di 1 minuto e un secondo a 2 minuti e 15 secondi; quelle tra viale Lecco e via Bertinelli da 59 secondi a 2 minuti e 45 secondi e, da ultimo, quelle tra viale Lecco e piazza Verdi da 59 secondi a 2 minuti e 30 secondi.

Tempi che erano stati definiti «non accettabili» dal sindaco «in termini di traffico, code, inquinamento e garanzie per i mezzi di soccorso». E ancora: « «Se calcoliamo che sulla nostra tratta passano tra i 4 e i 6 treni l’ora, le sbarre resteranno chiuse quasi simultaneamente per circa 17 minuti ogni ora».

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