Piazza Cavour per Gaza: centinaia di persone in sciopero contro le violenze

Como Anche i comaschi hanno scelto di scendere in strada per dire no al massacro in corso nella Striscia di Gaza e chiedere un intervento forte del governo italiano

Como

Tra le 350 e le 400 persone si sono riunite in piazza Cavour, come sta avvenendo in tantissime piazze del Paese, questa mattina, nel giorno di sciopero generale indetto dai sindacati. Slogan e bandiere palestinesi ancora una volta hanno coperto la piazza fronte lago per manifestare la volontà dei comaschi di dire no alle violenze in corso nella Striscia di Gaza. Chi ha partecipato al presidio ha scelto di aderire allo sciopero e rinunciare alla giornata lavorativa per dare un segno forte al governo italiano, più volte richiamato anche nei cori urlati in piazza, sulla linea di quelli che già sono stati gridati ieri sera durante il corteo partito da piazza Vittoria e arrivato in piazza del Popolo.

Leggi anche

Tanti anche oggi, come nel corteo di ieri sera, i cartelloni mostrati dai manifestanti. «Il mare non divide ma unisce» in riferimento all’operazione della Global Sumud Flotilla, le cui barche sono state fermate dal governo israeliano mercoledì sera e che aveva l’obiettivo di rompere il blocco navale israeliano nelle acque internazionali di fronte alla Striscia di Gaza per aprire un corridoio umanitario.

Mentre nella serata di giovedì i partecipanti al corteo erano soprattutto giovani e studenti, pur con qualche cittadino più in là con l’età, la partecipazione al presidio di questa mattina è stata più variegata con persone di tutte le età in piazza per manifestare e gridare la propria contrarietà alle violenze in corso. Comunque alta questa mattina la partecipazione di giovani e giovanissimi che hanno scelto di saltare la scuola per presenziare al presidio, con bandiere palestinesi e cartelloni.

«La pace non è un sentimento privato: è una volontà collettiva, organizzata, nutrita da azioni concrete e verificabile nei fatti -. ha detto Sandro Estelli, per la Cgil - Prima di tutto i fatti : Gaza i morti hanno superato le 65.000 persone, tra cui oltre 20.000 bambini. Circa il 90% della popolazione – 2,1 milioni di persone – è stata sfollata. Non sono numeri: sono vite. Navi cariche di aiuti umanitari sono state bloccate e dirottate in acque internazionali. Missioni solidali impedite, diritto internazionale calpestato».

E poi ha aggiunto, in riferimento alle dichiarazioni rilasciate dalla presidente del consiglio Giorgia Meloni: «E mentre accade questo, qui c’è chi riduce lo sciopero a un capriccio. Ma lo sciopero non è un capriccio: è la voce di una comunità che dice “oltre questa linea non si passa”. È un ponte verso la dignità: fermiamo il lavoro per rimettere in moto i diritti».

Poi ancora un riferimento alla Global Sumud Flotilla: «La Flottiglia non è un gesto “contro”: è un atto di coraggio. Quando la burocrazia chiude i porti, la coscienza li riapre. Quando i governi esitano, essa indica la rotta: diritti prima dei pretesti. Ogni azione ha un destinatario preciso: le vite che attendono cibo, acqua, cure».

Mezzi di trasporto: l’impatto dello sciopero su treni, bus e battelli

Allo sciopero hanno aderito anche i dipendenti di Trenord e Asf. Per i treni lo sciopero avrà conseguenze per tutta la giornata, fino alle 21. Non si escludono ripercussioni al servizio regionale, suburbano, aeroportuale e alla lunga percorrenza di Trenord. Anche questa volta, sono previste le consuete fasce orarie di garanzia, cioè dalle 6 alle 9 e poi dalle 18 alle 21. Per quanto riguarda invece il trasporto pubblico locale, Asf garantisce le corse nelle fasce: 05:30–08:30 e 16:30–19:30. La Navigazione laghi a sua volta ha comunicato fasce di garanzia dalle 06:00–08:40 e dalle 16:30–19:50

© RIPRODUZIONE RISERVATA