Picchia per vent’anni moglie e figlio: scappano di casa, poi lo denunciano

Tribunale Una storia terribile, violenze dal 2004 anche usando un bastone con pezzi di ferro. Fuggono senza dire nemmeno ai parenti dove sono diretti. E raccontano tutto ai carabinieri

Pare che a un carabiniere che lo ascoltava e a cui stava riferendo di anni di botte, vessazioni, insulti che l’avevano anche mandato in più occasioni al pronto soccorso (al pari della madre) abbia semplicemente detto: «Siamo in fuga». In fuga dal padre, dall’uomo che gli aveva reso impossibile da vita, picchiando con le mani, ma anche con un bastone cui appositamente aveva applicato inserti metallici.

È una storia dell’orrore quella che emerge da una ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di un uomo di 47 anni di Fino Mornasco, di cui non forniamo ulteriori dati a tutela dell’anonimato delle vittime che sono il figlio, che oggi ha compiuto 18 anni ma che sarebbe stato picchiato fin dall’età di 9 mesi, e la madre del ragazzo, nonché moglie dell’indagato, malmenata violentemente fin dal 2004. Quasi vent’anni di abusi, che sono costati all’arrestato un fascicolo aperto in procura con le ipotesi di reato di maltrattamenti in famiglia sia nei confronti della donna che del ragazzo.

Per anni madre e figlio avevano sopportato, taciuto, convissuto con quell’uomo che quotidianamente – stando al loro racconto – li picchiava. Poi però, lo scorso luglio, forse anche grazie alla forza data dal figlio divenuto maggiorenne, ecco la decisione di scappare da quella situazione.

Il coraggio di andarsene

Una fuga rocambolesca, senza rivelare nulla nemmeno ai parenti più stretti per la paura di essere rintracciati. Settimane passate in diversi punti della provincia di Como, fino a trovare il coraggio – un giorno – di presentarsi dai carabinieri della Compagnia di Menaggio per formalizzare una denuncia, aprendo il libro degli orrori.

Così è emerso che la moglie subiva botte e vessazioni dal 2004, con anche più ricoveri al pronto soccorso, il primo nel mese di marzo di quell’anno. Lividi, persino il distacco di una falange e la frattura della mandibola successiva a un pugno al volto nel 2008. Comportamenti brutali mai interrotti, proseguiti fino a poche settimane fa, con minacce di morte – anche ai parenti – e l’impossibilità di vedere amici, di usare il telefono se non con l’assenso del marito.

Il padre ora è in carcere

Stessa sorte per il figlio, che ha raccontato pure lui ai carabinieri 18 anni di maltrattamenti in famiglia, picchiato con un bastone cui erano stati aggiunti inserti metallici.

Il ragazzo, che per le botte aveva riportato anche un danno al timpano, lo scorso giugno – sorpreso al telefono con una ex fidanzata non gradita al padre – era stato aggredito e il cellulare gli era stato inserito con forza in bocca creandogli lesioni. La moglie aveva raccontato tutto a Telefono Donna, cui aveva anche chiesto informazioni per cambiare il cognome, fuggendo per sempre da quella situazione. Cosa che poi madre e figlio hanno davvero fatto, scappando e girovagando per la provincia di Como, senza lasciar detto nemmeno ai parenti più stretti dove fossero.

Giovedì si sono presentati a casa del padre i carabinieri con in mano l’ordinanza firmata dal Gip Massimo Mercaldo. L’uomo è stato portato in carcere e nelle prossime ore verrà sentito dal giudice. Potrà raccontare la propria versione dei fatti.

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