Prima i “complimenti” poi lo strattone e la manica strappata: «Aggredita da un uomo, che paura»

Piazza San Rocco La denuncia di una cinquantenne comasca, che si è rivolta anche alla polizia «Spesso passando di lì ricevo apprezzamenti, ma mai mi avevano messo le mani addosso»

«Non era la prima volta che mi gridavano dietro e mi importunavano. Ma si era sempre rimasti a una questione verbale. Questa volta sono stata aggredita fisicamente. E allora ho pensato che la cosa non fosse più tollerabile e che era giusto raccontare quello che mi era accaduto».

Il racconto

Anna, nome di fantasia a tutela dell’anonimato della donna che ha deciso di raccontare la sua disavventura, ha 50 anni e vive in centro città. Spesso, di giorno, esce di casa – quando il tempo e gli impegni lo consentono – per farsi una passeggiata fino a piazza San Rocco per poi imboccare la strada che sale verso il Baradello. Lo stesso stava facendo martedì scorso poco prima delle 13, salendo a piedi da via Teresa Rimoldi.

Alle sue spalle, tuttavia, si è presentato un uomo di origini africane – giacca gialla e pantaloni jeans – lo stesso che in precedenza le aveva urlato qualcosa al suo passaggio. Solo che questa volta l’uomo l’ha presa con forza per un braccio, poi per una manica della maglietta che indossava strappandone un pezzo. «Sono rimasta come paralizzata dalla paura – commenta Anna, ancora provata, seduta ad un tavolino di un bar del centro – Non sapevo cosa fare. Mi tremavano le gambe, avevo la tachicardia, ero spaventata. Lui, dopo avermi strattonato, si è allontanato sempre urlando. Mi sono girata e l’ho fotografato. Poi ho chiamato la polizia».

Le volanti della Questura sono arrivate sul posto in pochi minuti, hanno ascoltato il racconto della donna che, questa mattina, è stato anche messo nero su bianco nella denuncia-querela che è stata formalizzata negli uffici della polizia. La vittima ha fornito agli agenti anche la foto scattata, dove si vede un uomo con una giacca gialla allontanarsi, e pure la maglietta strappata.

La ferita per la vittima, in questo caso, non è tanto fisica («non mi sono fatta niente, mi hanno chiesto se volevo chiamare il 118 ma non ce n’era bisogno») quanto interiore. «Non mi avevano mai toccata prima di ora – racconta ancora – Si limitavano a urlarmi qualcosa che non capivo. Questa volta è stato diverso, c’è stato un contatto fisico, e per quanto non mi sia fatta male mi è sembrato giusto segnalare l’accaduto».

Il tutto è durato pochi secondi che sono parsi un’eternità: «Questa zona della città non è sicura, non solo per chi ci vive ma anche per chi ci passa come capitato a me. Tutto è successo in pieno giorno, ora mi sento limitata nella mia libertà personale».

La foto dell’aggressore

La segnalazione è ora nelle mani della polizia. Gli indumenti indossati dall’aggressore e la sua capigliatura sono visibili dalla foto scattata dalla cinquantenne comasca, ma non si sa dove l’uomo possa essersi spostato dopo il fatto di cronaca. Al momento dell’arrivo delle volanti non era già più nella zona di San Rocco.

«Non l’ho visto in faccia – conclude Anna – Mi ha sorpreso alle spalle. Io passo spesso da quella zona, mentre faccio delle camminate, ma tengo la testa bassa, non rispondo alle urla che arrivano. Questa volta però è stato diverso. Ed io, ed è la cosa peggiore, non mi sento più sicura».

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