
Cronaca / Como città
Domenica 20 Luglio 2025
Prima la rapina, poi la coltellata a vuoto e i soccorritori presi a bottigliate: in cella
Ippocastano, violenta aggressione nella notte tra sabato e domenica nell’area del parcheggio. Decisivo l’intervento di un testimone che ha bloccato il fuggitivo in attesa dei Carabinieri
Stava guardando suo figlio giocare a pallavolo, nel campo accanto al parcheggio dell’Ippocastano. Quando ha sentito le grida provenire dalla zona delle auto in sosta. Ha visto un giovane armato di coltello, sentito le invocazioni d’aiuto e non ci ha pensato due volte a lanciarsi all’inseguimento di quello che - si scoprirà da lì a poco - aveva appena messo a segno una rapina con modalità violente. Gli è corso dietro fino a via XX Settembre dove lo ha afferrato e lo ha trattenuto, il tempo necessario per l’arrivo - tempestivo - di un’auto dei Carabinieri.
L’aggressione
Lo si deve a un cinquantenne equadoregno residente a Brunate se un giovane rapinatore è finito in carcere, dopo aver portato via uno smartphone a un uomo non prima di averlo minacciato, avergli sferrato una coltellata (fortunatamente senza ferirlo) e aver spaccato una bottiglia in testa a chi era intervenuto in soccorso della vittima.
Serata movimentata e violenta, quella di sabato, al parcheggio dell’Ippocastano.
Questa la ricostruzione di quanto avvenuto. Victor George Toluwa, cittadino nigeriano di 25 anni residente a Luisago, vede un uomo che passeggia mentre parla al telefono. Si tratta di un cittadino del Burundi, residente in città, di 38 anni. Il giovane lo avvicina e gli strappa dalle mani il cellulare. Immediata e istintiva la reazione del derubato, che però viene colpito con due schiaffi al volto da quello che - a quel punto - diventa a tutti gli effetti un rapinatore.
Due equadoregni residenti in città vedono la scena e provano a intervenire in aiuto della vittima. Per tutta risposta uno di loro viene colpito in testa con una bottiglia di birra vuota. L’aggressore, anziché fuggire con il maltolto e far perdere le proprie tracce, dopo poco torna sul luogo del misfatto. E lo fa con un complice (che i Carabinieri stanno cercando di identificare).
Il giovane nigeriano, ora, è però armato di coltello e con questo cerca di aggredire la vittima sferrando un fendente che, fortunatamente, si limita a tagliare la camicia dell’uomo senza ferirlo.
L’arresto
È a questo punto che il cinquantenne papà dell’Ecuador con casa a Brunate interviene. Si lancia all’inseguimento del rapinatore e del suo complice. Prima lungo via Aldo Moro fino alla stazione di Como Borghi, quindi nel tratto di via XX Settembre fino al semaforo di via Mentana.
Qui, proprio mentre il giovane sta per salire sull’auto di un passante, il buon Samaritano lo blocca. Da lì a pochi istanti dopo arrivano i Carabinieri del Radiomobile di Como, che ammanettano Victor George Toluwa e lo portano in carcere al Bassone con l’accusa di rapina aggravata dall’uso delle armi.
Domani mattina il giovane comparirà in aula, in Tribunale a Como, per il processo per direttissima.
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