«Problemi con la prenotazione all’Ats». Ma è una truffa

Il raggiro L’sms invita a chiamare un numero con prefisso 895, ma la telefonata costa 15 euro. L’allarme della Questura

Como

Nei giorni scorsi, i numeri di telefono della polizia postale di Como erano stati “assaltati” da cittadini che segnalavano, uno dopo l’altro in una preoccupante sequenza, tutti lo stesso raggiro: sul telefono tramite dei messaggi erano state loro segnalate prenotazioni presso gli sportelli dell’Agenzia per la tutela della Salute (le Ats insomma) oppure altre problematiche sempre legate alle liste di attesa dell’Ats, chiedendo poi di contattare un altro numero – all’apparenza normale, con il prefisso 895 – per sistemare la questione.

La strategia

Solo che al momento della risposta alla chiamata andavano in fumo immediatamente 15 euro. Una cifra non importante, che tuttavia – proprio per questo motivo – rende il problema più grosso perché a fronte della ventina di telefonate che la polizia postale di Como ha ricevuto in pochi minuti, chissà quanti altri cittadini potrebbero aver avuto lo stesso problema senza poi segnalarlo proprio per l’esiguità di quanto sottratto.

Per questo motivo ieri è stato lanciato l’allarme direttamente dalla Questura di Como, invitando i cittadini a prestare grande attenzione a questa nuova tipologia di raggiro. La Polizia di Stato ha infatti segnalato di avere avviato le indagini su un nuovo fenomeno truffaldino diffusosi nelle ultime ore soprattutto nelle province di Como (con la ventina di segnalazioni in poche ore), ma anche a Lecco e Pavia per un totale di circa 50 chiamate ricevute. Telefonate giunte tutte nel giro di poche ore l’una dalle altre e che inevitabilmente hanno finito con il destare l’allarme negli agenti.

La sezione operativa per la Sicurezza Cibernetica di Como ha infatti avviato le operazioni di ricostruzione dell’accaduto, sentendo e verbalizzando le vittime della truffa realizzata mediante tecniche definite di smishing.

Si definisce con questo termine una truffa informatica che utilizza messaggi Sms o altri servizi di messaggistica per ingannare gli utenti e rubare informazioni personali, come dati bancari o credenziali di accesso, ma anche, come in questo caso, invitandoli a fare azioni per poi guadagnare sulle chiamate.

Approfondimenti in corso

In particolare la polizia ha riferito che i segnalanti hanno detto di aver ricevuto un messaggio da numerazioni apparentemente riconducibili alle Ats, nel quale veniva prospettata la necessità di comunicare con l’utente in ordine alla gestione di un appuntamento presso una struttura sanitaria del territorio, invitandoli a contattare il numero a pagamento a tariffa speciale con prefisso 895 indicato nel testo del messaggio stesso. A conclusione della telefonata, i cittadini hanno riscontrato però l’addebito sul proprio conto telefonico dei costi del servizio, per cifre comprese tra i 12 e i 15 euro. E questo, come detto, è un potenziale problema perché le cifre basse spesso non spingono le vittime a fare denuncia, rendendo dunque meno “quantificabile” nel dettaglio il fenomeno che dunque potrebbe essere molto più esteso di quanto già non appaia.

«La Polizia Postalesta svolgendo gli approfondimenti investigativi e rinnova l’invito ai cittadini a sporgere formale denuncia-querela presso gli uffici e richiedere il rimborso al proprio operatore telefonico», ha poi fatto sapere la polizia.

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