Pronto soccorso, 900 malati in 5 giorni: «Ho atteso 17 ore»

Emergenza Ancora gravi disagi all’ospedale Sant’Anna. Il racconto di una comasca: «Arrivata alle 17.30, alle 11.30 del giorno dopo ho deciso di andarmene»

Diciassette ore al Pronto soccorso in attesa dell’esito di una visita. È l’ennesima segnalazione dei gravissimi disagi che vivono in queste settimane pazienti - e personale - del reparto di urgenza ed emergenza del Sant’Anna, stretti nella morsa del picco dell’influenza, da una parte, e della carenza di personale dall’altra. Nei giorni scorsi, dal 29 dicembre al 2 gennaio, sono stati quasi 900 i malati che si sono rivolti alla struttura di via Navona. Un’enormità, un’emergenza continua che colloca il Ps del Sant’Anna costantemente al di sopra degli standard fissati dalla Regione.

«Sono una paziente oncologica - racconta la comasca Loredana Molina - e, il primo gennaio, dopo aver notato la presenza di sangue nelle urine mi sono decisa ad andare in Pronto soccorso. Erano le 17.30 , e c’era davvero tanta gente. Sono stata accettata in codice verde, mi hanno fatto controlli ed esami. So bene che il personale è poco. Però il giorno dopo alle 10.30 aspettavo ancora che mi dessero una diagnosi definitiva o le dimissioni e così alla fine sono andata a casa».

I parametri

In teoria la Regione ha disposto che i Pronto soccorso lombardi possano far attendere i pazienti non più di otto ore. Il contenuto della delibera varata la scorsa estate però è stato in larga parte disatteso, ancor più durante il picco influenzale con una grave carenza di operatori sanitari.

E non solo a San Fermo. Da gennaio, per esempio, una decina di infermieri del reparto di emergenza urgenza del Valduce si sono trasferiti all’Asst Lariana avendo vinto il concorso. Il Pronto soccorso di via Santo Garovaglio è in difficoltà e sta cercando di reperire nuovo personale. Dopo Capodanno, come sempre succede dopo i festivi, il Valduce ha chiesto ad Areu di non inviare più ambulanze e dirottare i nuovi accessi verso gli altri presidi ospedalieri. Questo problema è emerso in particolare nella notte tra martedì e mercoledì.

Nelle stesse ore, di conseguenza, il Pronto soccorso del Sant’Anna ha visto arrivare un numero importante di pazienti. Ancora ieri mattina erano presenti una novantina di persone tra la sala d’attesa e gli ambulatori interni, tra questi una ventina di codici rossi e quindi con urgenze reali. Si aggiunga una generale difficoltà a ricoverare i pazienti nei reparti superiori a fronte di una disponibilità limitata di posti letto. Dunque le attese per i bisogni di cura più lievi sono in breve diventate eterne, con persone che hanno aspettato intere notti.

Rinforzi

«È arrivata una nuova infermiera delle quattro che ci hanno dato disponibilità – spiega il direttore sanitario del Valduce Riccardo Bertoletti – e abbiamo fatto ricorso a quattro infermieri per la gestione del triage a gettone, attraverso cooperative esterne. Ma siamo comunque sotto organico, la disponibilità di personale è limitata».

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