Quei 500 gatti senza padrone, ma felici lo stesso

Animali In città ci sono 151 colonie registrate da Ats distribuite soprattutto nei quartieri più periferici. C’è chi si prende cura di loro e li conosce uno a uno

In città vivono circa 500 gatti senza un padrone, in colonie minuscole e in quelle più grandi (con almeno dieci esemplari), ma sono felici lo stesso grazie ai volontari e alle gattare che quotidianamente portano loro da mangiare e controllano che stiano bene. Gatti che amano stare in compagnia e che condividono le giornate con i loro amici a quattrozampe e che, a differenza di altri, non hanno scelto un umano da “adottare” presentandosi, magari, davanti alla sua porta di casa in cerca di cibo e offrendo, in cambio, un po’ di felicità.

Solo nel Comune di Como, secondo i dati di Ats Insubria risultano registrate 151 colonie attive, costituite da una popolazione estremamente variabile (al momento le stime sono di circa 200 maschi e 300 femmine). Il numero, infatti, è legato, come spiegano da Ats, «a diversi fattori quali le nascite, la mortalità, le emigrazioni, l’immigrazione (immissione di nuovi soggetti), la presenza di patologie, l’abbondanza/scarsità di cibo nonché la preparazione dei tutori di colonia».

La situazione

La registrazione di una colonia segue procedure con fasi ben definite: dal sopralluogo a cura del Comune, alla registrazione della colonia nella banca dati nazionale degli animali d’affezione, fino all’aggiornamento nel tempo. Ovviamente viene seguita anche in caso di problemi: il servizio veterinario effettua infatti controlli sanitari e provvede alla cura di gatti feriti o ammalati attraverso i propri canili sanitari. In caso di «patologie gravi o se c’è la necessità di un ricovero, il dipartimento attiva cliniche private convenzionate».

Le colonie feline censite a Como città possono essere di pochi esemplari oppure con una popolazione ben più numerosa. Quelle più grandi (con almeno una decina di gatti registrati) sono presenti soprattutto nei quartieri di periferia: da Camerlata ad Albate, da Rebbio a Ponte Chiasso, ma anche in via Panoramica, a Sagnino e in via Torno. In ciascuna c’è un responsabile e ci sono persone che, quotidianamente, si prendono cura dei felini portando loro cibo, controllandoli e stando anche un po’ con loro. I gatti che vivono in colonia sono tradizionalmente molto diffidenti e si fidano solo delle persone che vedono da tempo e che sanno non faranno loro del male.

I gattini della Ticosa

Molti in città ricorderanno la storia della colonia di gatti che vive va in Ticosa (tra i venti e i trenta esemplari): nel gennaio del 2007, quando venne programmato l’abbattimento del “corpo a C” furono proprio i quattrozampe i primi a dover lasciare l’area. Si mobilitarono i volontari e, in accordo con Comune, Enpa e Ats (allora Asl) vennero tutti insieme trasferiti in via Stazzi. Di anni, da allora, ne sono passati ben sedici e nella vecchia tintostamperia, la loro vecchia “casa”, a parte gli abbattimenti, è rimasta uguale.

Tornando alla situazione attuale Ats dice che «l’unica strategia di controllo vincente è la sterilizzazione sistematica tramite programmi gestiti dal dipartimento veterinario, associata all’adozione dei cuccioli e a campagne di informazione per incentivare la sterilizzazione dei gatti di casa e prevenirne l’abbandono. Per la sola città di Como, Ats ha effettuato la sterilizzazione di 232 maschi e 354 femmine dal 2016».

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