(Foto di archivio)
Breccia Gruppo di sei amici avvicinato da due giovanissimi. Bottino: pochi euro e un telefono. I malviventi avevano il volto coperto, ma potrebbe essere opera di componenti di baby gang
Como
Il colpo, in sé, è di quelli tipici delle bande di ragazzini. A partire dal bottino: un portafoglio contenente poche decine di euro e un telefonino, magari da rivendere anche questo per una manciata di contanti. È la modalità, però, a inquietare. Perché per mettere a segno la rapina i due protagonisti, due giovanissimi stando alle prime informazioni raccolte dai poliziotti, hanno usato delle pistole. E, non contenti, hanno anche aggredito le loro vittime.
Sera di Natale da dimenticare, per un gruppetto di sei amici comaschi, tra i 18 e i 19 anni, che attorno alle 21 del 25 dicembre passeggiavano per via Palma, la strada che da via Giussani, a Breccia, conduce verso la via Di Vittorio. Le informazioni, su quanto accaduto, non sono molto dettagliate. Ecco quello che si sa. I sei amici erano insieme, impegnati a chiacchierare. All’improvviso sono stati avvicinati da un paio di personaggi non meglio identificati. I due avevano il volto coperto, con sciarpa o passamontagna. Alla vista del gruppetto di amici la coppia di sconosciuti ha mostrato loro due pistole che, quasi sicuramente, dovevano essere repliche o armi giocattolo, ma quando te le vedi puntare addosso al buio di una strada di periferia non stai su troppo a pensarci sul fatto che possano oppure no essere vere.
Tutto è successo in pochissimi istanti.
Urlando e minacciando, i due malviventi hanno chiesto alle loro vittime di consegnare il denaro che avevano con sé. E hanno fatto seguire le minacce, con tanto di canne della pistola puntate contro, alle vie di fatto. Almeno un paio di ragazzi è stato colpito e malmenato.
Come detto la modalità dell’azione è del tutto sproporzionata rispetto al bottino finale: un portafoglio con al massimo sessanta euro (forse molto meno) e uno smartphone che, comunque, una volta ricettato vale davvero poco.
Quando i due malviventi sono fuggiti, il gruppetto di amici ha chiamato il 112. In pochi minuti tra via Giussani e via Palma sono arrivate un’ambulanza della Croce Rossa di Grandate, che ha accompagnato tre giovani al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna per una visita di controllo, e i poliziotti della Squadra Volante della Questura di Como.
L’indagine si presenta tutt’altro che facile.
Nel dettaglio: le vittime pare non conoscessero i propri aggressori e, comunque, sembra proprio che in ogni caso non abbiano riconosciuto in loro qualcuno di noto; le descrizioni dei due malviventi sono quantomai vaghe, per consentire di lavorare su qualche elemento utile; la zona non è particolarmente affollata di telecamere, per permettere agli investigatori di raccogliere immagini che possano in qualche modo metterli sulla pista giusta.
Resta il sospetto che, per modalità e descrizione del comportamento dei rapinatori, ad agire siano stati due giovanissimi forse già componenti delle cosiddette baby gang. L’indagine è soltanto agli inizi.
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